SEREGNO – E’ ricoverato in prognosi riservata un bambino di 11 anni, residente in città, che si è visto esplodere un petardo tra le mani nel pomeriggio di venerdì 4 gennaio. Botti ancora micidiali e dalle conseguenze drammatiche, anche se in questo caso l’episodio appartiene a quelli della “seconda ondata”: ovvero non a chi si ferisce durante la notte di San Silvestro, bensì a chi risulta vittima di petardi inesplosi nei giorni immediatamente successivi.
Il bambino, a dispetto delle raccomandazioni che fanno sempre gli adulti, venerdì non ha resistito alla tentazione di prendere in mano il petardo trovato nei parchetti di via Solferino, quelli situati a due passi da casa. Ha provato ad accenderlo, ma gli è esploso in mano causandogli anche ferite al volto.
Il ragazzino è stato portato d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale di Desio. I medici gli hanno riscontrato una grave lesione alla mano destra, con la necessità di intervenire in sala operatoria. Il bambino è stato accompagnato all’ospedale San Giuseppe di Milano e affidato al professor Giorgio Pajardi, un luminare nel campo della chirurgia della mano.
“E’ arrivato in condizioni molto critiche – racconta il medico – con una mano praticamente aperta in due. A destare maggiore preoccupazione è il pollice, bisogna attendere una quindicina di giorni per verificare se l’operazione è andata a buon fine”. Problemi anche per le altre dita, alcune hanno subito una amputazione parziale. “Quello però – spiega Pajardi – è un problema secondario. Se il pollice risponde bene, pur in questa situazione il bambino potrà svolgere quasi la totalità delle funzioni necessarie”.