MONZA – Ammettiamolo: abbiamo tutti un po’ esagerato con panettone, pandoro, cotechino e pasta al forno. Finite le feste è arrivato il momento di mettersi a dieta.
Un mese di sacrifici per chi ha messo qualche chilo in più, ma di immensa gioia per gli operatori del benessere e della bellezza. Un settore particolarmente trainante: quello del benessere conta in Lombardia quasi 12 mila imprese con un business da 5 miliardi. Questi i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Pesano un sesto di tutte le imprese attive in Italia nel comparto (70 mila, +5,3%, con un business di oltre 9 miliardi) grazie anche alla presenza tra le prime dieci province italiane di tre lombarde: Milano con 3.848 imprese, il 5,4% nazionale (+9,1% dal 2015), al secondo posto per attività dopo Roma ma prima per giro d’affari, circa 3 miliardi di euro e per numero di addetti, oltre 19 mila. Brescia è sesta con 1.535 imprese (+5,1% in tre anni) e Bergamo settima con 1.357 (+7,2%). La Lombardia pesa soprattutto nel settore delle palestre, concentrando il 21% delle attività italiane, nei centri benessere (30%) e nei servizi di manicure e pedicure (22%) e di bellezza (18%). Forte anche la presenza di imprese lombarde nel settore del commercio di prodotti macrobiotici e dietetici (178 sedi di impresa su 1.061 in Italia, il 17% del totale). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese al 2018, 2017 e 2015.
A livello nazionale le imprese sono 70 mila in Italia e una su sei è lombarda, pesano soprattutto palestre, centri benessere ed estetici, prodotti dietetici: prime Milano per addetti e giro d’affari, Roma per attività. Milano più specializzata in centri benessere e palestre, Roma in istituti di bellezza, Napoli in profumerie. In Lombardia bene Brescia e Bergamo per imprese, Monza Brianza per addetti, in crescita anche Cremona e Lecco.
S i tratta di un settore al femminile e giovanile, record di imprese straniere a Milano. Quasi due imprese su tre nel settore sono femminili (68%) e una su sei è in mano a giovani (17,6% in Lombardia e 17,8% in Italia). Più alta in Lombardia la presenza di imprese con titolari nati all’estero, 12,1% contro una media nazionale dell’8,3%, grazie al dato di Milano dove le imprese “straniere” pesano il 18,8%, il valore più alto d’Italia. Dopo Milano, per peso delle imprese di titolari nati all’estero vengono Trieste (17,4%) e Prato (16,9%), per peso di imprese femminili prime in Italia sono invece Nuoro, Pordenone e Ascoli Piceno (78% circa l’una) e per presenza di under 35 Catanzaro, Isernia e Crotone (oltre 30% ciascuna).