SEREGNO – “Questi sono casi in cui le mani non bisogna lavarle, ma diventa obbligatorio darsi da fare ogni giorno per sporcarsele”. Il sindaco Alberto Rossi rilancia l’appello per aiutare le persone in situazione di disagio economico all’indomani del gesto compiuto da Paolo Polidori, vicesindaco leghista della città di Trieste. Un’iniziativa, quella dell’amministratore giuliano, che non è passata sotto silenzio addirittura a livello nazionale: nei giorni scorsi, una volta prese le coperte di un senzatetto, le ha gettate nel bidone dell’immondizia pubblicando compiaciuto la notizia su Facebook. Poi, per completare la sua azione, ha precisato che si sarebbe affrettato a lavarsi le mani. Il gesto gli è costato critiche in quantità. E ha portato i cittadini a lasciare coperte per il senzatetto, con tanto di cartello con scritte le scuse a nome di tutti i triestini.
“Sono giorni di impazzimento generale – afferma il sindaco di Seregno – non riesco a trovare una definizione più pertinente per definire il gesto di chi ha responsabilità pubbliche e si vanta di quella ‘impresa’ a danno di una persona che purtroppo fa fatica a campare. Io, con orgoglio, voglio invece ribadire di aver contribuito come amministrazione comunale alla realizzazione del ‘Piano freddo’ per dare un pieno e concreto sostegno alle persone in difficoltà”.
Un gesto che ha una duplice valenza. Da una parte, quella più facilmente comprensibile da tutti, la possibilità offerta ai clochard di avere un tetto sopra la testa, un letto, un piatto caldo e tutte le condizioni ideali per superare l’inverno senza essere vinte dalle rigide temperature. Dall’altra parte, invece, il significato che riescono a cogliere soltanto le persone più sensibili: ovvero attraverso l’assistenza restituire ai senzatetto la loro dignità di persone umane.
Rossi afferma pubblicamente questa sua soddisfazione, perché vuole scuotere la coscienza dei suoi concittadini. Un post su Facebook, non per prendersi meriti, ma per ribadire quale ritiene debba essere il ruolo di un amministratore pubblico. Per l’iniziativa del “Piano freddo”, al contrario, ha soltanto belle parole per tutte quelle realtà e quei cittadini che rendono possibile ogni giorno l’assistenza alle persone più sfortunate.
“Ringrazio davvero il Piccolo Cottolengo di Don Orione Seregno per l’accoglienza – afferma il sindaco – ma anche tutte quelle associazioni e quei volontari che si sono prodigati con generosità e costanza per realizzare questa iniziativa”.
Attualmente negli spazi del centro di via Verdi sono accolte 13 persone: “Il nostro obiettivo – commenta Rossi – è quello di incrementare il potenziale di questo progetto, anno dopo anno, per dare una risposta a tutte le situazioni di difficoltà”. Con la speranza che non siano molte di più quelle che hanno bisogno, ma anche con la certezza che esistono situazioni non ancora emerse o che, per tante ragioni, sono ancora irrisolte.
Dallo scorso mese di giugno, quando l’inverno e il freddo erano ancora lontani, Rossi è stato immediatamente colpito dalle condizioni dei cittadini. “Sono cresciuto qui a Seregno, ma in qualità di sindaco mi ha impressionato notare che nella ricca Brianza ci sono tante situazioni di bisogno. Persone sole, gente disperata, cittadini che vengono qui da me in municipio con in mano la sentenza di un giudice credendo che io possa annullarla. Non è così, ma resto in municipio fino a tardi perché, oltre ai servizi, la città è fatta di persone che meritano prima di tutto di essere ascoltate. Poi, nei limiti del possibile, devono ricevere anche risposte e sostegno”. Se necessario, sporcandosi anche le mani.
Gualfrido Galimberti