MONZA – Con la partenza del campionato di Serie B, si avvia ufficialmente la stagione del 20° del Nuoto Club Monza. Per celebrare l’anniversario di fondazione la società presenta un logo speciale e una calottina limited edition per finanziare l’acquisto di due porte per l’allenamento. La presentazione della prima squadra è fissata per il pomeriggio del 12 gennaio alla “Pia Grande” in occasione del debutto contro PN Bergamo.
L’avventura inizia nel 1991 quando un gruppo di giovani monzesi, guidati da tre storici soci della Società Nazionale Salvamento (Marziano Teruzzi, Alberto Borin e Franco Fossati, il futuro presidente NCM) inizia a nuotare dietro ad un pallone. I pionieri della pallanuoto cittadina si ritrovano però da subito senza una piscina, ricevendo ospitalità solo nell’impianto di Varedo. Tra gli atleti al debutto, un giovanissimo Fabio Frison (attuale coach della Serie B) allora mascotte del gruppo e Stefano Serra, oggi vicepresidente del Nuoto Club Monza. Con loro ci sono anche i futuri tecnici Alberto Grimoldi, Alessio Fumagalli, Diego Tisiot e Matteo Conforto, più tardi si aggregherà anche l’attuale DS Matteo Dilernia. I ragazzi scelgono come simbolo del primo sodalizio di “Pallanuoto Monza” il Granchio con la Corona Ferrea: “Un mix tra il legame col territorio, acquaticità, tenacia e voglia di dare battaglia”, ricorda Serra.
Dopo i primi anni di rodaggio, nel 1998, nasce ufficialmente il Nuoto Club Monza. A dispetto del nome, le squadre riescono a malapena ad allenarsi in città – alternandosi tra il Centro Nei, Triante, Rondò dei Pini – mantenendo le partite ufficiali a Varedo, allora tra le pochissime piscine da 50 metri coperte tra Monza e Milano. Nonostante le difficoltà, prendono il via anche una sezione femminile di pallanuoto e una di sincro che però dureranno pochissimi anni per la mancanza di spazi.
Finalmente a Monza. Dolore e riscatto. E la conquista della B. Nel 2006, con l’apertura del Centro Natatorio di Sant’Albino, NCM trova finalmente casa a Monza. Sono trascorsi ben 15 anni dal debutto della squadra monzese di pallanuoto. La società riesce a compiere un salto di qualità e registra un boom di iscritti ai corsi. Le squadre giovanili conquistano i primi importanti piazzamenti regionali e nazionali.
Nell’aprile del 2013 Alessio Terraneo, 27 anni, giocatore della prima squadra, muore per un problema cardiaco non diagnosticabile. La squadra reagisce al dolore scrivendosi da allora sul petto, prima di ogni partita, il nome di Alessio. Insieme alla famiglia del giocatore scomparso sviluppano una collaborazione con le associazioni Brianza 3.0 e Un Amico in Te per la prevenzione dei problemi cardiaovascolari, organizzando corsi di rianimazione e per l’utilizzo del defibrillatore, oltre a dedicargli il torneo U15M “Città di Monza”, che il 6 gennaio 2019 giungerà alla 6° Edizione.
Nel 2014 la società tenta un nuovo passo avanti ingaggiando come direttore sportivo il pluricampione Roberto Calcaterra, una delle leggende della pallanuoto italiana. Grazie ai suoi consigli le squadre NCM conquistano posizioni nel ranking italiano ma la sua presenza non è sufficiente per attrarre le sponsorizzazioni attese. Il rapporto si chiude dopo poco più di un anno ma il processo di crescita dà i frutti attesi: nel giugno del 2015 la prima squadra conquista per la prima volta la serie B, categoria che difende strenuamente nelle due stagioni successive per poi staccare un piazzamento ai play off per la promozione in A2, chiudendo l’ultimo campionato al quarto posto. L’avventura termina purtroppo al primo spareggio con una doppia sconfitta con il forte Sturla (GE).
A vent’anni dal debutto ufficiale, il Nuoto Club Monza vanta oggi 185 atleti tesserati tra AcquaGol (i debuttanti) e le formazioni U15, U15, U17, U20 e prima squadra. Il presidente, dalla fondazione ad oggi, è Franco Fossati, 69 anni. Direttore Sportivo e Segretario Generale è Matteo Dilernia, 40 anni, storico capitano e uomo simbolo che ha lasciato l’attività agonistica dopo 290 presenze. Direttore tecnico della prima squadra è Fabio Frison, 36 anni. A supporto delle operazioni vi è un gruppo di una ventina di volontari tra dirigenti e consiglieri, supportati da tanti genitori.
“Un bilancio? Tante soddisfazioni ma anche tanta fatica e tante sfide da vincere ogni anno – spiega il vicepresidente Stefano Serra – forse la nostra forza è stata proprio questa: quella di essere partiti da zero, trascinati solo dalla passione che ci ha dato la capacità di non farci spaventare dalle incertezze. Doti che dovranno avere i dirigenti NCM di domani”
Il futuro? E’ tutto da scrivere. “Il sogno – incalza il Presidente Fossati – è un impianto in gestione che ci consenta di sprigionare le nostre capacità. Una grande piscina per la Pallanuoto aperta ovviamente al mercato. Oggi siamo saturi: non abbiamo più spazi e modo per crescere. Il bilancio è in faticoso pareggio. Gli sponsor, purtroppo, arrivano solo grazie alla nostra rete di relazioni. Alla società che gestisce la “Pia Grande” versiamo il 50% delle nostre entrate per gli spazi acqua e i servizi. Non abbiamo professionisti, solo tanti collaboratori a rimborso spese. Anche la prima squadra gioca anche autofinanziandosi.”
“In questi condizioni non possiamo fare di più. La programmazione è sostanzialmente impossibile – conferma il coach della prima squadra Fabio Frison – ma se avessimo la possibilità di crescere come minimo raddoppieremmo gli iscritti e avremmo anche la squadra femminile. E a questo punto potremmo puntare senza problemi quantomeno ad un campionato di A2 o anche più su”. Il Direttore Sportivo Matteo Dilernia conferma: “Al momento siamo sotto una cappa di cristallo con solo due leve a disposizione: un cospicuo aumento delle sponsorizzazioni o un notevole taglio dei costi d’affitto della piscina. Purtroppo per noi sono obiettivi piuttosto difficili”.