BIASSONO – Più che i soldi chiesti ai contribuenti, a dare fastidio in modo particolare è stata soprattutto la lettera recapitata. Quella accusa di “infedele denuncia” per la tassa rifiuti, scritta nero su bianco dal Comune e indirizzata a centinaia di cittadini, è stata mal digerita. A puntare il dito contro l’amministrazione comunale, oltre ai singoli residenti, c’è anche il gruppo di minoranza di Biassono Civica: “Ma come infedele? Se il calcolo l’aveva fatto il Comune – si domandano gli esponenti della lista civica -, com’è possibile accusare ora i cittadini?”.
Tutto ha avuto inizio nel 1996 quando da Villa Verri, probabilmente per evitare difformità e dichiarazioni non veritiere, la Giunta aveva provveduto a incaricare la ditta Cogest per fare l’attività di accertamento in tutte le case della città. Metro in mano, planimetrie, i tecnici si avevano bussato a tutte le porte per arrivare a definire l’importo esatto per ogni nucleo abitativo e definire il pagamento della tassa rifiuti.
Ora, a distanza di oltre vent’anni, dal municipio è partita una nuova iniziativa. Non più tecnici nelle case dei cittadini, bensì una lettera raccomandata spedita poco prima delle festività natalizie per recuperare quanto non pagato, con l’aggiunta degli interessi.
In totale si tratta di 318 avvisi di accertamento per quanto riguarda l’Imu (Imposta municipale unica), per un totale di 540 mila euro che potrebbero entrare nella casse del Comune (con un minimo di 462 mila euro se i cittadini pagano entro 60 giorni usufruendo della misura ridotta). In più 258 avvisi di accertamento per la tassa rifiuti per un importo di 95 mila euro. In entrambi i casi il pagamento dev’essere effettuato entro 60 giorni dal ricevimento della raccomandata. Per tutti, insomma, la scadenza dovrebbe essere all’incirca entro il 10 febbraio.
Dal municipio si spiega che quell’infedele non vuol essere assolutamente un termine per accusare, bensì una semplice definizione tecnica: ovvero dati non fedeli rispetto alla reale situazione catastale. E si aggiunge che, per una casistica molto variegata, i dati rilevati e forniti agli uffici per il calcolo di imposte e tasse non corrispondevano di fatto a quelli corretti. Ora, con l’aggiornamento di tutti i dati catastali, è stato possibile ricalcolare gli importi andando a chiedere ai cittadini quanto realmente dovuto.
Gli esponenti di Biassono Civica, tuttavia, vogliono vederci chiaro e non si accontentano di queste spiegazioni. Ritenendo che non si tratti di malafede dei cittadini, chiedono al sindaco e alla Giunta di riferire sulla situazione al più presto e, nel frattempo, di annullare la richiesta del pagamento degli interessi.
G.Gal.