CERIANO LAGHETTO – Nella sua carriera da sindaco Dante Cattaneo aveva provato un po’ di tutto. Non solo la quotidianità dei problemi dei nostri amministratori, ma anche iniziative che aveva organizzato direttamente in modo sempre più fantasioso. L’unica esperienza che gli mancava l’ha fatta ieri, ma non è stata una scelta sua: uno spacciatore è uscito dalla boscaglia delle Groane per ordinargli di spostare l’automobile perché dava fastidio alla sua clientela e ai suoi traffici.
A raccontare l’accaduto è stato lo stesso Cattaneo con un post su Facebook. Poche righe per manifestare la sua incredulità e per sottolineare, una volta di più, lo stato di degrado che caratterizza tutta l’area del Parco Groane.
Lui, nel corso dei mesi, le ha provate tutte per debellare il fenomeno. Dalla domanda più ovvia, ovvero la richiesta d’aiuto alle forze dell’ordine che tuttavia non dispongono di risorse umane a sufficienza, poi l’appello al Prefetto, ai ministri, per avere l’Esercito in quella che a suo modo di vedere si era trasformata nella “Scampia del nord”. Mentre alzava la voce e batteva i pugni sul tavolo, ha cercato anche di rimboccarsi le maniche, nel vero senso della parola: guanti indossati, sacco della spazzatura in mano, per ripulire il bosco degradato nel tentativo di restituirlo ai cittadini.
Nella zona dello spaccio ha organizzato anche un Consiglio comunale. Poi ha provato ad allontanare i pusher con un’arma innocua ma potente: un violino. Per far sì che la musica facesse capire agli spacciatori e ai clienti che quella zona era presidiata e non era fatta per loro.
Ieri, in mezzo a tante battaglie, c’è stato un momento in cui si è avvicinato al parco con l’auto e ha parcheggiato. Stavolta è stato lo spacciatore, senza sapere chi si trovava di fronte, a farsi vivo: “Spostala, vai da un’altra parte. Qui ci sono già io, la macchina in quella posizione dà fastidio ai miei clienti”. Stupefacente, nel vero senso della parola.