SEREGNO – “L’efficienza è sempre stata il nostro vanto. Chiediamo scusa agli utenti per i disagi che hanno dovuto sopportare, ma con concretezza e con rapidità abbiamo analizzato la situazione e siamo pronti per correre ai ripari affinché in tutta Seregno non si verifichino più casi di interruzione improvvisi nell’erogazione dell’energia elettrica”. Mario Carlo Borgotti, direttore generale di RetiPiù, uomo che di solito bada al sodo senza troppi giri di parole, ieri in municipio, su invito del sindaco Alberto Rossi, ha spiegato con dovizia di particolari i problemi di mancanza di corrente che nel 2018 sono stati avvertiti di volta in volta in diversi quartieri della città.
“Nel primo semestre – ha dichiarato Borgotti – tutto è andato per il meglio. Abbiamo registrato un solo caso, ma accidentale. Un’impresa, durante i lavori di scavo, ha tranciato i cavi. La vera e propria criticità, ben 12 episodi, ha caratterizzato purtroppo il secondo semestre”.
Quattro problemi sono stati dovuti ai lavori per la realizzazione della metro tranvia Milano-Seregno tra luglio e settembre: “Abbiamo dovuto staccare 4 linee su 10 – ha spiegato il direttore di RetiPiù – ridistribuendo il carico sulle altre. Procedura corretta, ma ha messo in evidenza lo stato di criticità di alcuni cavi, determinando il black out. Dalla fine di settembre, tuttavia, questa situazione è stata risolta con la conclusione dei lavori propedeutici alla metrotranvia”.
Una delle cause impreviste, che ha determinato quattro casi di interruzione del servizio, è stata la presenza di topi tra ottobre e novembre in aree di periferia vicine a terreni incolti. In particolare al Dosso, via Messina e via Briantina. Oltre alle due disinfestazioni annuali, si interverrà con dissuasori elettronici.
“La maggiore criticità – afferma Borgotti – è data da apparecchiature installate nel 2012, acquistate da un’azienda importante a livello internazionale. Materiale che di solito dura 20 anni e che, tuttavia, da noi ha già creato disagi. Per problemi di microfessure è venuto meno l’isolamento interno, generando situazioni di corto circuito che si scaricano sull’intera rete”.
Quando si manifestano questi episodi, di solito sono circa 2.500 i clienti senza corrente. In genere per non più di 15 minuti, perché gli operatori di RetiPiù riescono a isolare la parte non funzionante. “Da 2.500 – ha aggiunto Borgotti – a quel punto il disagio si riduce a una cinquantina di persone, in media per un’ora e mezza. Soltanto a dicembre, in una occasione, il disagio è durato quattro ore”.
Per risolvere il problema sarà necessario sostituire il materiale ammalorato. Dovrebbe essere consegnato per la fine di gennaio e installato entro metà marzo. “Staccheremo le utenze ogni volta per circa 5 ore – fa sapere il direttore di RetiPiù –, ma in alcuni casi dovremmo riuscire a limitare il disagio a pochi minuti installando gruppi elettrogeni. Affrontata questa prima criticità, interverremo sull’intera rete per un investimento complessivo di 2 milioni di euro”.
Nel frattempo il presidente dell’azienda, Carlo Maria Novara, annuncia che è pronto a mettere in campo gli avvocati: “Con molta prudenza e con molta serietà. Attendiamo la relazione di un’azienda specializzata. Se certifica la situazione che abbiamo riscontrato noi, chiederemo i danni a chi ha fornito il materiale”.