GIUSSANO – Per anni, di fronte a ogni ordine dei suoi superiori, ha risposto: “Comandi”. E ha puntualmente eseguito la direttiva. Quando gli è stato annunciato il trasferimento, però, il Comandante della Stazione dei Carabinieri ha fatto un po’ fatica a digerire il provvedimento.
L’istinto, gli anni di carriera, lo portavano a pronunciare ancora una volta quel “Comandi” che ogni uomo dell’Arma in vita sua ha detto chissà quante volte. La scelta, tuttavia, è stata quella di presentare anche un ricorso al Tar, il tribunale amministrativo regionale, perché provvedesse ad annullare la comunicazione di trasferimento emessa dal Comando Legione Carabinieri Lombardia.
Una lettera notificata al Maresciallo in ottobre con una disposizione ben precisa: stop all’esperienza a Giussano, importante realtà della Brianza con 26 mila abitanti, per accomodarsi nella bergamasca. Più precisamente a Serina, Comune di poco più di 2 mila abitanti situato a 30 chilometri dal capoluogo di provincia. Un trasferimento da lui considerato probabilmente ingiusto, vista la scelta di presentare ricorso al tribunale amministrativo, forse in cuor suo ritenuto anche penalizzante.
I magistrati, tuttavia, hanno ritenuto di respingere la sua richiesta, evidenziando che “i provvedimenti che dispongono il trasferimento, sono qualificabili come ordini” che, in quanto tali, non hanno “la necessità di una motivazione specifica”. I giudici, peraltro, hanno anche fatto presente che i superiori in passato gli avevano contestato l’atteggiamento tenuto con altri militari. Respinta la richiesta, il maresciallo dovrà rimborsare anche le spese processuali.