MILANO – La città celebra i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci con nuove scoperte e ritorni a casa, a partire da quello della Madonna Litta che l’Ermitage di San Pietroburgo ha concesso in prestito al museo Poldi Pezzoli per una mostra. Il palinsesto di eventi – presentato alla National Gallery di Londra alla presenza dell’ambasciatore Raffaele Trombetta e dell’assessore alla Cultura di Londra Justine Simons – non è ancora completato, ma già prevede una serie di esposizioni in tutta la città, dove Leonardo è stato attivo per vent’anni, lasciando segni indelebili: dal sistema di chiuse dei Navigli al Cenacolo.
L’inaugurazione ufficiale degli eventi di ‘Milano Leonardo 500’ sarà il 15 maggio. Dal 16 al Castello Sforzesco sarà riaperta la Sala delle Asse, dopo un restauro iniziato nel 2013 che ha permesso di scoprire nuovi frammenti di decorazione monocroma di mano di Leonardo, in particolare le radici a carboncino che sono disegno preparatorio del pergolato che conta 16 alberi di gelso. Grazie alla rimozione dello scialbo con il laser i visitatori potranno ammirare quindi nuove porzioni del disegno mai viste finora. ßß Dalle mostre (quattro) dei disegni del codice Atlantico alla biblioteca Ambrosiana, all’esposizione alla Fondazione Stelline di ‘L’Ultima cena dopo Leonardo’, con rilettura di artisti contemporanei del capolavoro di Leonardo sono decine gli appuntamenti. E fra questo c’è anche un ritorno a casa.
La Madonna Litta, che era stata venduta all’Ermitage dal duca Antonio Litta Visconti Arese nel 1865, sarà infatti esposta dall’8 novembre al 10 febbraio 2020 al museo Poldi Pezzoli all’interno della mostra ‘Intorno a Leonardo. La Madonna Litta e la bottega del maestro’. Un arrivo, a trent’anni dall’ultima volta, reso possibile grazie a uno scambio (il Poldi ha prestato a San Pietroburgo San Nicola di Tolentino di Piero Della Francesca) e all’impegno della fondazione Bracco.
L’attribuzione a Leonardo del dipinto (che prima di arrivare a Milano potrebbe fare una tappa a Venezia) è a dir poco controversa, c’è chi lo ritiene opera di un suo allievo come Giovanni Antonio Boltraffio. E proprio con un capolavoro di Boltraffio posseduto dal Museo Poldi Pezzoli, la Madonna della rosa, e con altre opere sue e di altri suoi allievi, il dipinto dell’Ermitage sarà messo in dialogo. Un modo per spiegare al pubblico quanto Leonardo abbia lasciato in eredità a Milano e anche come nel tempo possano cambiare le attribuzioni dei dipinti grazie a nuove conoscenze e strumenti. A raccontare cosa offrirà Milano a un auditorium gremito è stato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, intervenuto con la presidente della fondazione Stelline PierCarla Del Piano. A concludere la visione del cortometraggio ‘Essere Leonardo da Vinci’ di Massimiliano Finazzer Flory, a dimostrazione che l’omaggio a Leonardo coinvolge tutte le arti.