MONZA – La querelle del badge continua ad infuocare il consiglio comunale. Dopo l’arena che nei giorni scorsi si era scatenata sui social, ieri sera in aula si è tornati a dibattere animatamente.
Marco Monguzzi (capogruppo di Monza con Maffè) che nella seduta precedente aveva inserito il badge della collega Anna Martinetti (che non era ancora entrata in aula, ma era già in Municipio) ha annunciato di voler presentare un esposto alla Procura della Repubblica contro il collega Paolo Piffer (capogruppo di Civicamente, che aveva denunciato il fatto sia in aula sia sui social) a meno che il consigliere di minoranza non si fosse impegnato a chiedere scusa sia in consiglio comunale sia su facebook.
Piffer ha risposto picche. “È incredibile! Invece di ammettere il proprio errore e chiedere scusa, il consigliere Monguzzi peggiora ulteriormente la propria posizione dichiarando in aula di pretendere le scuse dal sottoscritto per aver diffuso il fatto attraverso facebook e di voler fare un esposto alla Procura della Repubblica – spiega nel comunicato stampa -. Io faccio il consigliere comunale e da sempre informo i cittadini su tutto quello che succede in aula, è un mio dovere. Spero davvero che mi denunci e vedremo come andrà a finire”.
Paolo Piffer resta fermo sulla sua decisione. “Rifarei la stessa cosa altre mille volte – ribadisce -. Sono finiti gli anni di quando la politica nascondeva i propri errori sotto il tappeto, ma qualche politico vecchio stampo ancora non se n’è accorto”.
Ribadendo l’importanza dei social e la capacità di saperli usare. “I social sono uno strumento potentissimo che bisogna conoscere e saper maneggiare, pensano di poterli usare per prendere voti e poi silenziarli a loro piacimento negli anni a seguire – conclude -. Se il consigliere pensava di intimorirmi con le sue dichiarazioni ha proprio sbagliato tutto, questi atteggiamenti arroganti e irrispettosi nei confronti dei cittadini mi danno ancora più forza nell’andare avanti. Fatti come questo non dovranno più succedere, a Monza e in nessun altro comune”.
La seduta era iniziata subito ritornando sulla vicenda badge. Ad intervenire la consigliera Anna Martinetti (Monza con Maffè) che indirettamente si è trovata al centro di questa vicenda e che sui social è stata subissata accuse, aggressioni verbali e insulti. “Sono stata attaccata dai leoni da tastiera – ha spiegato – Hanno messo persino in dubbio la mia professionalità”.
Poi l’intervento del suo capogruppo, Marco Monguzzi.”Da parte del consigliere Piffer si è scatenata una reazione spropositata – ha dichiarato nel lungo intervento -. Ho commesso un’ingenuità in buona fede e se qualcuno se ne è risentito chiedo scusa”.
Una vicenda che per Monguzzi sarebbe dovuta finire nel dimenticatoio; poi però la decisione di rivolgersi ai legali. “La notizia così come è stata esposta sui social ha generato leoni da tastiera – ha proseguito -. Lesiva della nostra reputazione: non posso fare finta di nulla”.
Chiamando in causa persino i santi, con una citazione di San Paolo Lampignano (“La reputazione è una caratteristica talmente rilevante da poter essere definita come il primo prodotto dell’essere umano, il resto: una conseguenza. Essa precede il soggetto, lo anticipa. Predispone un gruppo sociale ad accoglierlo, a rifiutarlo, a combatterlo, a sostenerlo. Una condanna sociale, ben più di una giudiziaria, non lascia scampo”). Chiedendo appunta, come segno di apertura, le scuse pubbliche e “social” del collega.
Scuse che Piffer non ha concesso, invitando il consigliere Monguzzi a proseguire nel suo intento. “La invito a denunciarmi – ha ribattuto – In questo modo si espone di più. Io sto facendo approfondimenti per tutelare l’aula”.