CREMONA – Aveva travolto con la sua auto, e con tutta la rabbia che aveva in corpo, un ciclista dopo una lite accesa. Ma ha sbagliato persona: l’incolpevole ciclista è ridotto da quasi due anni e mezzo in stato vegetativo, l’automobilista è stato condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione. Così ha deciso il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Cremona mettendo la parola fine alla vicenda avvenuta il 2 settembre 2016.
Quel giorno l’imputato, infermiere di professione, mentre era al volante della sua auto aveva avuto un diverbio con un ciclista per una questione di precedenza non data. Entrambi convinti di avere ragione, si erano affrontati a muso duro. Finché il ciclista, spazientito, aveva afferrato la sua bici e l’aveva scagliata contro il parabrezza della vettura. Poi l’aveva recuperata, era salito in sella e si era allontanato.
L’automobilista, dopo essersi ripreso dallo sbigottimento, a sua volta si era rimesso al volante, fermamente intenzionato a far pagare a caro prezzo al ciclista quel gesto inaspettato. Quando ha visto davanti a sé la bicicletta, ha accelerato e ha travolto l’uomo che stava pedalando. Non si era accorto che non era lo stesso con il quale aveva litigato. A parte il modello di bicicletta diverso, anche l’abbigliamento era differente.
Centrato il malcapitato, l’automobilista era poi fuggito. Erano riuscite le forze dell’ordine a incastrarlo e a metterlo di fronte alle sue responsabilità. Nei suoi confronti era stata formalizzata l’accusa per tentato omicidio, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.
Finito sul banco degli imputati, l’uomo è stato processato con rito abbreviato. Il Pm ha chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi, il giudice ha deciso di rincarare la dose aggiungendo altri sei mesi.