SEVESO – La partita più complessa giocata fino a questo momento, la più combattuta, punto su punto, una battaglia di nervi e di muscoli più che altro. A vincere non è necessariamente il più forte, ma forse il più lucido. La UnipolSai ribadisce a voce alta che il primato è suo, mettendo le mani su una vittoria sudata fino agli ultimi secondi contro un Santo Stefano assetato di vendetta. Il punteggio di 56-64 racconta poco di un match aperto per due quarti e deciso dai dettagli: le ampie rotazioni della UnipolSai, capace di schierare in campo quintetti sempre freschi e uomini pronti a tirare fuori dal cappello i loro punti, hanno fatto la differenza contro una squadra che non ha saputo cambiare ritmo quando il tono della voce si è alzato nel terzo quarto. Grande pazienza e devozione alla causa per i brianzoli che hanno saputo aspettare il momento giusto per piazzare la zampata. Ora la classifica dice + 4 sugli inseguitori e un’ipoteca sul primato finale.
“Credo che a fare la differenza sia stata la nostra difesa e le strategie di uscita del press – ha spiegato coach Marco Bergna -. Nei primi due quarti avevamo 14 palloni persi, dati dalla frenesia e dalla tensione. Abbiamo lavorato sulla mentalità e sulla tranquillità nei passaggi. Santo Stefano si è dimostrata una squadra tenace, ma le nostre rotazioni ci hanno permesso di portare a referto tutti, bilanciando le energie. Difendendo bene siamo riusciti a sfruttare al meglio i contropiedi e così abbiamo trovato il modo di allungare, facendo la differenza sul gioco duro che ci volevano imporre i nostri avversari. Questa partita è stata l’ennesima dimostrazione di un grande gruppo, da gennaio abbiamo avuto ulteriori conferme che mi rendono soddisfatto e oggi ci permettono di affrontare a mente libera una coppa di alto livello come la Champions League”.
Le marcature si aprono con un contropiede di Adolfo Berdun, a cui risponde Giaretti da sotto. Filippo Carossino, partito da titolare, si fa trovare subito pronto e risponde colpo su colpo al fuoco del conterraneo (4-6). Anche Jacopo Geninazzi entra nella mischia, mentre Mehiaoui prova dalla distanza a tenere agganciati i suoi (9-12). Due passaggi a vuoto per i canturini, l’ultimo dei due liberi sbagliati da Ruiz viene trasformato in canestro da Bedzeti per il 13-14. Time out UnipolSai. È sempre Giaretti a punire i biancoblù, segnando il primo sorpasso del match (15-14) e poi l’affondo sul 19-14. La UnipolSai fa fatica a uscire dal press e tutto diventa difficile. Papi rientra in gioco (19-16), poi l’antisportivo ai danni di Geninazzi viene trasformato nel 19-17 su cui si chiude il primo quarto.
Cambiano le fila in campo per la UnipolSai: Simone De Maggi fa il suo ingresso oortando in parità il match (19-19), poi capitan Sagar dalla linea di carità non spreca per tornare con la testa avanti (19-21). L’inseguimento prosegue serrato fino a togliere il fiato: i marchigiani si affidano al loro portafortuna Giarretti (18 punti personali finora), mentre Berdun per fortuna trova sempre il campo libero nel contropiede per rispondere al fuoco (28-31). Perez, appesantita da 3 falli, lascia il campo per la coppia Raourahi-Santorelli, quando mancano poco meno di 4’ alla pausa lunga. Il punteggio è sempre in equilibrio, in un match dove alla forza di Santo Stefano si contrappone la velocità dei canturini. Ruiz trasforma tutto il possibile dalla lunetta ma Santorelli lancia il numero 14 biancoblù nella volata del 30-33. È il solito Giarretti a provare a mettere avanti la testa (34-33), ma Carossino – entrato a rilevare Geninazzi – risponde a tono e segna il 35-34 che manda tutti negli spogliatoi.
Dopo la pausa lunga la musica cambia sul lato della UnipolSai: Berdun e Carossino alzano subito la voce (34-39) e con Papi costruiscono un parziale di 8-1 che scrive un momento importante del match (35-43). Il tentativo di allungo dei canturini è propiziato da una minore precisione di Santo Stefano al tiro. Bedzeti prova a ricucire con 5 punti personali (40-43) ma la marcia innestata dalla UnipolSai non prevede sconti a nessuno: Berdun trova ispirazione dall’arco e avanza (40-46) poi Papi allunga ancora sul +8. Per 3’ minuti i canestri piangono: la situazione sembra cristallizzata. A sbloccarla c’è l’antisportivo di Ruiz che porta in lunetta Berdun: ½ per il 40-49, massimo vantaggio fino a questo momento. L’ultimo atto del quarto è nelle mani dello spagnolo ex Cantù che fissa il punteggio sul 42-49.
Bergna sceglie di revisionare ancora il quintetto, rimettendo Sagar con Papi, Berdun, Raourahi e Santorelli. L’italoargentino non molla il colpo: è 51-42 per la UnipolSai in avvio dell’ultimo quarto. Bedzeti, mani in faccia e tre addosso, riesce a metterla dentro (44-51). Risponde ancora Berdun per il 44-53, poi Papi intercetta la traiettoria di Mehiaoui e la palla torna nella mani biancoblù che però non concretizzano. Raourahi ghermisce dalle mani di Schiera un pallone e lancia Berdun in contropiede, poi Sagar mette la firma sul 44-57 e un break di 6-0. Fallo tecnico di Ruiz che viene richiamato in panchina, per il primo cambio di Santo Stefano in questo match. Ancora Sagar per il 44-59, poi Giaretti spezza il silenzio dei suoi trovando il secondo canestro del quarto, quando mancano 5’ abbondanti alla fine. Ghione trova canestro più fallo per il 49-59, mentre Papi lascia il posto a De Maggi. Pochissimo gioco e tanti falli: a beneficiarne di più e Santo Stefano che trova dalla lunetta qualche punto da rosicchiare per portarsi sul 51-60 con 3’25’’ da giocare. Geninazzi e Papi rientrano su Sagar e De Maggi per il rush finale. Finalmente Santorelli trova il suo canestro da sotto (51-62) ma la risposta arriva dal bomber francese che piazza la tripla del 54-62. Nel finale anche Ceriscioli tenta le sue ultime carte mettendo Dimitri Tanghe al posto di Giaretti. Ghione subisce fallo da Raourahi e fa 1 su 2, poi Mehiaoui di nuovo sfrutta a metà un penality (56-62) e ormai con 30’’ sul cronometro è molto difficile recuperare lo svantaggio. Ci pensa Papi a chiudere i conti e mettere la riga sul referto: 2/2 dalla lunetta per il 56-64 che vale il primato solitario.