SEREGNO – Disagi e degrado. Mette tutti d’accordo in Consiglio comunale la situazione in cui versa la piazza del santuario di Santa Valeria e le criticità delle vie limitrofe. Urge intervenire. Così hanno chiesto con due interpellanze distinte, ma dal medesimo contenuto, Edoardo Trezzi (capogruppo della Lega, seduto all’oposizione) e Aurelio Tagliabue (seduto dalla parte della maggioranza nelle fila del Partito Democratico).
Una situazione davvero da luogo dimenticato quella descritta dall’esponente leghista: pali divelti, panchine rotte, pavimentazione rialzata in diversi punti e pericolosa per i pedoni. “Ci sono anche segnalazioni dei cittadini di via Piave e via Sant’Anna – ha aggiunto Trezzi – che si lamentano perché hanno le canaline delle abitazioni occluse dal fogliame perché il Comune non ha provveduto alle potature degli alberi”.
Dello stesso tono le richieste di Tagliabue, che ha posto tuttavia l’accento anche su altre questioni: “La comunità pastorale più volte ha fatto segnalazioni nel tempo, ma sono state lettera morta. Ai disagi aggiungo anche la situazione del parcheggio, dove stazionano ormai da tempo alcune automobili abbandonate e la presenza inopportuna della sala dedicata al gioco d’azzardo. Ben sette vetrine che si affacciano sul sagrato della chiesa”.
“A novembre abbiamo fatto le asfaltature – ha replicato a entrambi Giuseppe Borgonovo, assessore con delega alla Manutenzione -. Per quanto riguarda le potature, con gli uffici ho scoperto che le ultime sono state fatte nel 2012, alcune nel 2015. La scarsa e inefficace manutenzione perdura da anni. Ora metteremo a punto un nuovo piano per l’intero territorio comunale, che terrà conto di quanto tempo è passato dal taglio precedente, ma anche delle situazioni di pericolosità. La scelta della pavimentazione della piazza, invece, è stata inopportuno. Ora coinvolgeremo la comunità pastorale “Giovanni Paolo II” per la ridefinizione dell’intera area”.
Frasi, soprattutto quelle di accusa, che hanno provocato la pronta reazione di Trezzi: “Va bene il discorso delle potature. I pali caduti, però, perché non sono stati rimossi? Quelli pericolanti perché non vengono tolti? Se arriva una folata di vento, chi è lì a mangiare il gelato cosa fa? E poi ci sono anche le panchine rotte. Qui non ci sono scuse: per rimuovere questo degrado non ci vuole tanto. Basta alzare la cornetta e si fa uscire chi di dovere per sistemare quanto dovuto”.