BRIOSCO – E’ stato il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, l’ospite d’eccezione che ha aperto ieri i lavori a villa Walter Fontana per il convegno organizzato da “Cancro Primo Aiuto” onlus. Una mattinata sul tema: “Fai la prima mossa e cura le tue ossa”, che ha voluto portare l’attenzione generale sul delicato problema dell’osteoporosi, con particolare riguardo nei confronti dei pazienti oncologici. “Una malattia diffusa ed estesa – ha affermato il ministro -, che coinvolge la famiglia e ha una rilevanza sociale significativa. Per questo è importante parlarne e farla conoscere, in modo che attraverso la prevenzione abbia un’incidenza meno rilevante”.
Al convegno hanno partecipato anche esponenti della Regione Lombardia: il vicegovernatore Fabrizio Sala, insieme agli assessori Stefano Bolognini (che ha la delega alle Politiche sociali) e Silvia Piani (Politiche per la famiglia).
La parte scientifica, invece, è stata affidata allo staff della Asst “Grande Ospedale Metropolitano Niguarda”, con il direttore del reparto di Reumatologia, Oscar Massimiliano Epis, che ha avuto il compito di inquadrare per i presenti il tema di questa malattia che colpisce 3,5 milioni di donne e un milione di uomini. Con un avvertimento: “Numeri destinati a salire – ha affermato Epis – perché la popolazione anziana è in aumento”.
La malattia è stata affrontata nei suoi diversi aspetti dagli altri medici dello staff, mettendo in risalto il tema della prevenzione, quello delle complicanze che comporta in caso di patologie tumorali, quello dell’importanza di una corretta nutrizione e dei rischi che può comportare per il sistema dentale a causa dell’assunzione dei farmaci.
“Con questo convegno – ha concluso Marco Bosio, direttore generale della Asst – abbiamo dimostrato che attraverso la collaborazione tra professionisti, istituzioni e onlus come Cancro Primo Aiuto si possono realizzare iniziative di grande impatto sociale, utili per educare la popolazione ad affrontare in modo adeguato anche patologie sotto stimate, ma di grande impatto sociale come l’osteoporosi”.