VILLASANTA – C’è anche un villasantese tra gli imprenditori stranieri che in Germania contano di più. E’ andato ad Arturo Prisco, classe 1943, pugliese di nascita ma brianzolo d’adozione il Premio Phonix, un riconoscimento che la città di Monaco assegna a quegli stranieri che si sono particolarmente distinti. E Prisco in Germania ha fatto tanto: ha creato un brand di moda (l’Idea Prisco che a Monaco è molto famosa) ed è stato il primo imprenditore a ricostruire un intero quartiere della città di Dresda restituendo dignità, bellezza ed eleganza alle vie del centro dove ha realizzato negozi, uffici e un hotel di lusso. Tanto che a Dresda esiste anche il Prisco Passage.
A Villasanta magari non è un volto noto, anche se nella sua amata Brianza ha lasciato tanti amici, affetti e ricordi. “Ho lasciato l’Italia nel 1980 – racconta Prisco, cresciuto a Villasanta -. Con mia moglie Helga mi sono trasferito a Monaco dove ho lavorato nel settore del tessile. Il Lanificio Raffaello di Lodi aveva bisogno di un interprete in Germania e io ho colto immediatamente questa occasione”.
Prisco, pur non vantando una formazione nel settore, eccelleva comunque nell’arte oratoria avendo a lungo lavorato come venditore porta a porta delle enciclopedie. Passo dopo passo le sue idee sono state accolte e sostenute e Arturo Prisco è diventato ben presto il “re della stoffe”, con quello charme, eleganze e marchio “made in Italy” che tutto il mondo ci invidia.
“Sono molto orgoglioso di avere ricevuto il Premio Phonix – spiega – In Germania ho imparato a mettere da parte i pregiudizi e i tedeschi ad avere un’idea diversa del popolo italiano etichettato spesso come superficiale e inaffidabile. Hanno dovuto ricredersi”.
Prisco fa anche una riflessione sul ruolo di chi, proveniente da un altro Paese, contribuisce alla crescita e allo sviluppo della nazione che l’ha accolto. Proprio come nel suo caso.
“Il successo della Germania è garantito anche da molte aziende create proprio dagli immigrati – conclude – – A Monaco il 43 per cento della popolazione è formato da immigrati”.
B. Api