La storia di Romolo e Remo diventa un film, interamente girato in protolatino, con i sottotitoli in italiani. Una chicca per intenditori, ma non solo. “Il primo re” è un lungometraggio unico nel suo genere, diretto da Matteo Rovere e ambientato nel ambientato nel 753 a.C., anno di fondazione di Roma.
Oltre due ore di pellicola, tra storia, epica e leggenda che ripercorre il mito di Romolo e Remo. Un grande lavoro di preparazione e di studio quello che sta dietro alla produzione de “Il primo re” che è stato distribuito nella grandi sale solo una settimana fa.
I protagonisti (interpretati da Alessandro Borghi e Alessio Lapice) per prepararsi ai ruoli dei due fratelli antagonisti che hanno fondato la città di Roma si sono allenati per mesi nel combattimento corpo a corpo con lance, spade, mazze chiodate, asce e a mani nude.
Le riprese sono state effettuate esclusivamente nel Lazio tra il Bosco del Foglino e i comuni di Nettuno, Viterbo e Manziana unicamente con l’utilizzo di luce naturale. Ma tra le curiosità è che i dialoghi sono esclusivamente in un protolatino antecedente a quello arcaico d parzialmente ricreato grazie all’aiuto di semiologi dell’Università della Sapienza che vi hanno ibridato ceppi di indo-europeo nei punti mancanti.
Oltre all’aiuto dei semiologi il regista si è affidato anche ad archeologici e studiosi per la ricostruzione scenografica degli insediamenti urbani precedenti alla fondazione di Roma.
Un film a non perdere che sta già conquistando il consenso degli appassionati di storia e di latino.