LISSONE – Nascosto dietro la tastiera di un computer aveva fatto la voce grossa. Purtroppo spingendosi anche un po’ troppo in là: l’uomo denunciato dal sindaco Concettina Monguzzi, quello che l’aveva minacciata di morte, è stato identificato dai Carabinieri. Si è scusato per l’accaduto direttamente con il sindaco, che ha deciso di mettere una pietra sopra all’accaduto evitando al cittadino una bella denuncia penale e tutta la trafila giudiziaria.
Si tratta di un operaio di 55 anni, residente in città, che non era riuscito a trattenersi di fronte al comunicato del sindaco sul tema dell’accoglienza. Monguzzi, per trasparenza, aveva rivelato la situazione lissonese, con tanto di dati, cooperative impegnate, progetti avviati. Anche esternando dubbi e preoccupazioni per le conseguenze che potrebbe generare il recente Decreto Sicurezza.
Il cittadino non aveva preso bene quelle frasi e, commentando un post su Facebook, era uscito con un’espressione choc: “Sparargli alla testa, cosa dite?”.
Il sindaco, allibito di fronte a quella minaccia, si era rcato dai Carabinieri presentando un esposto. Aveva poi raccontato pubblicamente l’accaduto, chiedendo ai leoni da tastiera di darsi una calmata e di imparar a rispettare la libertà di pensiero e di parola. Ora, con buonsenso, ha deciso di perdonare l’autore del post. Gli ha già dato una lezione, inutile andare oltre.