COMO – La tenacia della Polizia di Stato e la confessione di uno dei figli: un uomo di 46 anni, di origini pakistane ma ormai residente da diversi anni a Como dove è titolare di una piccola impresa, è stato portato in carcere al Bassone nella serata di mercoledì 20 febbraio.
A mettere gli agenti sulle sue tracce era stata la moglie che, nel luglio dello scorso anno, stanca di essere malmenata in continuazione, soprattutto davanti ai figli, si era recata in Questura. Agli uomini della Squadra Mobile aveva spiegato di aver raggiunto il marito in Italia nel 2014, dopo il matrimonio celebrato in patria nel 2010, ma di essersi ritrovata in una situazione da incubo: fatta di umiliazioni e pestaggi.
La prima soluzione individuata dagli agenti era stata quella di spostare immediatamente la donna in una comunità protetta, sorte poi toccata anche ai tre figli sebbene il padre non avesse mai alzato le mani nei loro confronti.
La pakistana, tuttavia, ha poi rinunciato alla protezione facendo ritorno a casa. Gli agenti, invece, non avevano la minima intenzione di ritenere conclusa la vicenda. La loro attività di indagine ha trovato conferme nell’audizione di uno dei figli, che ha confessato di avere assistito ai pestaggi. Informata al Procura, la pratica è stata girata al Giudice per le indagini preliminari: ha firmato l’ordinanza per la custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo violento.