MONZA – Le organizzazioni sindacali che tutelano gli inquilini non hanno dubbi: una brutta legge regionale ha prodotto un pessimo regolamento, che ora codifica l’accesso alle case di proprietà pubblica, sia dell’Aler (Azienda lombarda edilizia residenziale), sia dei Comuni. Le conseguenze, paradossalmente, si ripercuoteranno sulle persone in maggiori difficoltà economiche.
Un’amarissima beffa legata ad alcuni paletti previsti per le famiglie più povere. L’elenco comprende solamente una quota del 20% riservata agli indigenti sul totale della assegnazioni, l’obbligo della dichiarazione comunale di stato d’indigenza, la possibilità di presentare esclusivamente domanda nel Comune di residenza. La legge di partenza è la numero 16 del 2016.
Adesso, ad aver innescato altre critiche, è il regolamento regionale 4/2017, da un anno applicato in via sperimentale. I sindacati del settore chiedono perciò una modifica della norma in questione e del relativo regolamento. Per questo motivo hanno organizzato per oggi, giovedì 28 febbraio un presidio a Milano davanti alla sede del Consiglio regionale: l’appuntamento è dalle 16 alle 18 al Grattacielo Pirelli. All’iniziativa di protesta prenderà parte anche una delegazione monzese. Perché anche a Monza si avranno sicuramente ripercussioni.
Il patrimonio immobiliare Aler dell’Unità operativa gestionale di Monza (comprensiva anche di Brugherio e Villasanta) comprende 1.084 alloggi. (dati Aler aggiornati al marzo 2018). A Monza ce ne sono 870. Nell’intera provincia brianzoli le unità abitative Aler sono 3.911. Quelle di proprietà dei Comuni, gestite sempre dall’Aler, sono 442.
“Il regolamento avrà conseguenze – precisa Giulio Oreggia, neo segretario generale Sicet Cisl Monza Brianza Lecco – pure sulle famiglie che già sono assegnatarie di alloggi popolari, in quanto il regolamento in via d’approvazione rende praticamente impossibile il rientro di figli o genitori. Può infatti succedere che il figlio, in caso di divorzio, cerchi di rientrare nel nucleo famigliare originario, non avendo altre possibilità di alloggio“.
Con le nuove norme il Sicet teme che, solo a Monza, almeno una ventina di famiglie indigenti potrebbe trovarsi in estrema difficoltà. Nell’intera provincia lo stesso problema potrebbe riguardare circa 600 nuclei famigliari. Il nuovo regolamento, oltretutto, priva i Comuni e le Aler della possibilità di individuare una soluzione nei casi più difficili. Una commissione composta da assistenti sociali, funzionari comunali ed esponenti del sindacato degli inquilini, infatti, valutava i singoli casi tenendo conto delle situazioni di maggior disagio. Un’opportunità cancellata dalle nuove norme: ora a decidere le assegnazioni degli alloggi sarà solo un algoritmo.