MONZA – Il Comitato di via Bergamo dice no alla “reclusione” forzata una volta al mese in concomitanza del mercatino. Il Comune vieta ai residenti di transitare con l’auto, e i residenti chiedono al Comune di spostare le bancarelle altrove. Non solo a parole ma con una petizione.
La raccolta firme è iniziata nei giorni scorsi: dall’inizio dell’anno infatti la seconda domenica del mese, per motivi di sicurezza, il Comune ha emesso un’ordinanza che vieta il transito anche dei residenti dalle 7 alle 18. Chi vive in via Bergamo non ha preso bene questa iniziativa e il 10 febbraio, in occasione dell’evento, ha comunque transitato a passo d’uomo lungo il borgo spostando le transenne che delimitavano gli accessi.
Dopo la polemica è intervenuto anche Thomas Valentini (amministratore unico e direttore generale di Monza Mobilità) che aveva proposto ai residenti in occasione del mercatino di parcheggiare gratuitamente l’auto nell’area di sosta di Monza Sobborghi e nelle strisce blu di via Azzone Visconti.
Ma i residenti non indietreggiano. “Per trent’anni dalla fondazione del mercatino – spiegano nel comunicato stampa Giacomo Cattaneo, Alberto Scampini e Benito Sicchiero rappresentanti del Comitato di via Bergamo – residenti ed espositori hanno convissuto tranquillamente: i primi limitando l’uso dell’auto a casi particolari che non devono per forza essere emergenziali; i secondi mostrando tolleranza dettata dal buonsenso. Nessun incidente. Ora, d’improvviso, una chiusura totale. Si dice che ciò sia dovuto ad una recente legge sulla sicurezza dei luoghi affollati che ci sembra sia stata interpretata in maniera restrittiva dall’assessore Arena. Peraltro a Monza il 24 febbraio in occasione delle bancarelle un piazza Carrobiolo non è stata applicata la stessa restrizione”.
I residenti infine bacchettano l’Amministrazione anche sulla questione della gestione della movida che da anni, nel fine settimana, tiene svegli fino all’alba molti cittadini che vivono nell’antico borgo Bergamo. “Da molti anni infatti impera movida selvaggia attuata da cinque esercenti (su oltre quaranta attività commerciali operanti in via Bergamo) senza che la pubblica amministrazione sia mai intervenuta con provvedimenti efficaci per assicurare ai propri cittadini-elettori l’elementare diritto al riposo notturno – concludono nel comunicato – Rigore assurdo per qualche auto la domenica, lassismo nei confronti di movida selvaggia. Via Bergamo, lunga e stretta com’è, non è in grado di sopportare manifestazioni di tale tipo”.
Barbara Apicella