MILANO – La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità Silvia Piani, ha stanziato 300.000 euro per ‘Progettare la parità in Lombardia – 2019’, un bando che assegnerà 15.000 euro a circa 20 progetti, rivolti a donne, ragazze, bambine residenti in Lombardia, per promuovere servizi e sviluppare attività di sostegno delle pari opportunità. Un provvedimento che assume ancora più significato, se si considera l’ormai prossima ricorrenza della ‘Festa della donna’, venerdì 8 marzo.
“Il bando – dice Silvia Piani – è finalizzato a contrastare gli stereotipi di genere e prevenire la violenza, con particolare riferimento all’orientamento scolastico professionale, alla partecipazione alla vita economica e pubblica delle donne, e ai temi della salute, con progetti che si inseriscano nel ‘Piano quadriennale regionale per le politiche di parità, prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne (2015/2018)'”.
Possono presentare progetti i soggetti iscritti all’Albo regionale delle associazioni e dei movimenti per le pari opportunità (di cui all’art. 9, l.r.8/2011) o che aderiscono alla Rete regionale dei Centri risorse locali di parità (di cui all’art. 10 della stessa legge), attraverso il sostegno a piani locali, proposti in partenariato con soggetti pubblici e privati.
I progetti riceveranno un contributo massimo corrispondente al 50 per cento del costo complessivo e dovranno concludersi entro 12 mesi dall’approvazione della graduatoria. Gli atti operativi, comprese le attività di monitoraggio, anche al fine di verificare l’efficacia delle azioni e la loro replicabilità, sono rinviati a successivi provvedimenti della Direzione Generale Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità e verranno pubblicati sul sito di Regione Lombardia.
“L’iniziativa – aggiunge Silvia Piani -, nata nel 2007 in occasione dell”Anno europeo delle pari opportunità’ e giunta alla sua XI edizione, si rivolge in particolare agli ambiti educativo, sportivo e culturale”.
Per quanto riguarda l’educazione si propone di avere cura di bambine/i, a ragazze/i, famiglie, personale educativo e docente. In questo contesto i progetti dovranno definire e sperimentare percorsi formativi in ambienti come: asili nido, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, agenzie educative extrascolastiche e oratori, istituti di formazione professionale e università.
Lo sport ‘per tutte’ mira a sua volta a rimuovere le barriere culturali e gli stereotipi che impediscono o limitano la visibilità e la partecipazione di bambine, ragazze e donne a tutte le discipline sportive. I progetti dovranno essere rivolti a bambine/i, a ragazze/i, alle famiglie, alle Federazioni sportive regionali, alle discipline sportive associate, a Enti di promozione sportiva, alle associazioni dilettantistiche e a tutti gli Enti di Federazioni aderenti al Coni.
Infine, nell’ambito culturale, le proposte dovranno promuovere la divulgazione e/o campagne informative per favorire il rispetto come base su cui si fonda la promozione delle pari opportunità, anche al fine di prevenire la violenza di genere. Le iniziative potranno essere anche mirate a decostruire gli stereotipi comunicativi considerati ‘sessisti’, compresi quelli veicolati attraverso la pubblicità, con l’uso di linguaggio, testi e immagini.