SEREGNO – La città e il mondo della cultura piangono la scomparsa di Sergio Tuis. Nel pomeriggio di ieri, martedì 5 marzo, nella chiesa del Ceredo l’ultimo saluto all’artista, passato a miglior vita a 83 anni. Artista a tutto campo, perché era sufficiente dargli in mano una matita per ottenere un capolavoro. Lo sanno bene tutti coloro che hanno avuto modo di ammirare i suoi dipinti, ma se ne sono accorti in tutta Italia anche gli appassionati di fumetti. Dalle sue dita, infatti, sono nati diversi numeri di Martin Mystère o Nick Raider.
Non era seregnese di origine. La sua famiglia era di San Donà di Piave. Lui, dopo l’infanzia a Parigi e gli anni della scuola superiore trascorsi a Milano, aveva trovato accoglienza e terreno fertile in Brianza, stabilendosi a Seregno all’età di 35 anni nel 1970. Vi è rimasto fino al 2002 (anno in cui si è trasferito a Cermenate). Luogo ideale per i suoi rapporti con le case editrici, senza essere “soffocato” dal capoluogo lombardo ma, allo stesso tempo, uno dei principali centri di cultura a nord della metropoli. Qui aveva avuto modo di confrontarsi con un ambiente molto legato al mondo dell’arte, tra critici e pittori.
Dal punto di vista professionale la sua formazione artistica è frutto degli studi alla Scuola Superiore d’arte del Castello di Milano, sotto la guida del pittore Francesco Fedeli, e alla libera Scuola del nudo di Brera. In carriera, a partire dal 1978, ha vinti una quindicina di premi in concorsi di pittura a carattere nazionale. Nel mondo del fumetto, invece, l’esordio è nel ’56 presso lo studio di Roy D’Ami: qui collabora a “Pattuglia dei bufali” della edizioni Audace e, prima del servizio militare, anche ai due primissimi volumetti della Agenzia Creazioni Dami, un Kit Carson e un Battler Britton. Durante la sua intensa attività ha davvero avuto modo di collaborare con le più importanti realtà italiane e francesi. Sempre alla ricerca non solo di soggetti in grado di stuzzicare la sua fantasia, ma anche di metterlo alla prova con testi sempre più di qualità. Passa dalla rivista Horror al Corriere dei Piccoli (nel 1971), poi al neonato Corriere dei Ragazzi. Negli anni ‘80 lavora anche con “Il Giornalino” della casa editrice San Paolo, poi inizia la collaborazione con la Sergio Bonelli: si occuperà di alcuni numeri di Martin Mystère, Nick Raider. Prova anche con un Mister No, che rimarrà però incompiuto. L’ultimo fumetto firmato da lui esce in edicola nel dicembre 2012. Ormai, però, da tempo la sua attività era diventata quella di pittore, riscuotendo ovunque un grande successo di pubblico e di critica.
“Come artista – afferma il sindaco Alberto Rossi – vanta una quarantina di mostre personali e ha conseguito importanti riconoscimenti. Con il fratello Aldo è stato protagonista della cultura e dell’arte a Seregno. Non solo qui in città a dire il vero. Mi colpisce vedere che, sebbene non più residente nella nostra città da diversi anni, ha voluto che fosse Seregno a tributargli l’estremo congedo dal mondo. Un gesto di affetto che dev’essre ricambiato, con il briciolo di orgoglio per noi che per lunghi anni abbiamo avuto come concittadino questo importante fumettista, nonché apprezzato artista. Nell’esprimere cordoglio alla famiglia, come amministrazione comunale ci sentiamo impegnati a fare memoria del valore artistico della produzione di Sergio Tuis”.