MONZA – “Seminario informativo Quota 100”. Questo il titolo della nuova iniziativa di Inca, il patronato della Cgil, e dalla Camera del Lavoro di Monza e Brianza. Sono cinque assemblee pubbliche aperte alla cittadinanza per informare e per dare risposta alle numerose richieste di chiarimenti in merito alla nuova misura introdotta dal governo. Gli incontri saranno curati dagli esperti del patronato Inca-Cgil di Monza e Brianza e serviranno ad illustrare quanto prevede la normativa in materia, chiarendo quali sono le opportunità e le modalità operative.
Il primo appuntamento è previsto per martedì 12 marzo alle 18 a Vimercate, presso l’Auditorium Biblioteca di piazza Unità d’Italia, 2. La formazione su Quota 100 verrà replicata martedì 19 marzo alle 18 e 30 a Carate Brianza, presso il Centro anziani “Pierino Aliverti” di via Nazario Sauro, 26. La settimana successiva, martedì 26 marzo, sarà la volta di Cesano Maderno: l’incontro di formazione è previsto alle 18 presso Auser di via S. Martino, 7. Il 2 aprile alle 18, il seminario informativo farà tappa a Desio, presso la Camera del Lavoro di via F.lli Cervi, 25. Infine, ultima tappa il 9 aprile, sempre alle 18, presso la Camera del Lavoro territoriale di Monza, in via Premuda, 17.
“Questi incontri di formazione – spiega Davide Cappelletti, direttore di Inca-Cgil Monza e Brianza – sono organizzati per approfondire la materia e per offrire un supporto concreto alle persone che possono avvalersi di questa opportunità. I nostri sportelli sul territorio sono attrezzati per offrire una consulenza approfondita su questa materia”.
“Ci siamo organizzati per rispondere nel migliore dei modi alle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori brianzoli – aggiunge Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza –. Quota 100 può essere un’opportunità anche se non risponde a tutte le problematiche che in questi anni abbiamo sollevato. Rimangono aperti temi importanti come i periodi di cura a carico delle donne, il lavoro gravoso e, soprattutto, la pensione di garanzia per i giovani, spesso condannati a svolgere lavori precari e discontinui”.