SEREGNO – Per il loro divertimento di Carnevale hanno scelto uno dei metodi più classici, quello provato da giovani di intere generazioni: schiuma da barba in mano, si sono messi a gironzolare per la città e ad imbrattare tutto ciò che capitava sotto tiro. Un gruppo di ragazzini residenti a Seregno, però, ha commesso un errore. Anzi, due: come bersaglio privilegiato hanno scelto nientemeno che Palazzo Landriani Caponaghi, sede istituzionale del Comune, uno dei luoghi più videosorvegliati della città. E, soprattutto, si sono messi a farlo tra una risata e l’altra proprio sotto lo sguardo del sindaco Alberto Rossi che stava rientrando in ufficio dopo un impegno in città.
A raccontare l’accaduto è direttamente il sindaco. Si è fatto vivo com’è ormai suo costume sui social network, spiegando che i ragazzi avevano preso di mira una delle vetrate della facciata dell’immobile “per disegnare con la schiuma un ‘organo’ non propriamente istituzionale”.
Il sindaco ha reagito anche con benevolenza, ma anche con fermezza. Niente convocazione dei genitori, niente multe: dopo essersi qualificato, ha dapprima fatto una bella ramanzina, poi ha invitato i ragazzi a tirare fuori di tasca il fazzoletto e a ripulire ben bene la vetrata fino a farla diventare addirittura più lucida di quanto non fosse prima del loro passaggio.
“E’ stata una bella sfuriata – racconta Rossi – e sono certo che la mia urlata se la ricorderanno ancora tra dieci anni. Nel peggiore dei casi ridendo di un aneddoto di cui sono stati i pessimi protagonisti. Nel migliore dei casi, e mi auguro davvero che possa essere così, quanto è accaduto per loro sarà una lezione imparata. Il Carnevale deve rimanere per tutti e per ogni età, in particolar modo per quella così spensierata quale quella dei nostri ragazzi, un’occasione di divertimento da vivere al meglio e al massimo, ma sempre nel rispetto delle persone e delle cose che si hanno intorno. Col tempo, ne sono certo, capiranno che ci si può divertire anche in maniera ‘sana’ senza spegnere il cervello. Basta imparare a usare la testa”.