LISSONE – “Con le modifiche apportate al Regolamento relativo all’Imposta di soggiorno, Lissone compie un ulteriore passo verso l’ammodernamento, disciplinando e cogliendo con anticipo le tendenze della sharing economy”. Così Domenico Colnaghi, assessore al Bilancio, dopo che il Consiglio comunale ha approvato la delibera relativa al Regolamento dell’imposta di soggiorno; un documento nel quale è normata la disciplina dell’imposta dovuta per le locazioni brevi, con particolare riguardo alla disciplina dei soggetti passivi e dei soggetti obbligati al riversamento dell’imposta.
Sulla scia degli accordi siglati sinora da alcuni Comuni italiani (sinora 17 di cui in Lombardia solo Milano e Bergamo) anche Lissone ha approvato un Regolamento che consentirà alla piattaforma web di richiedere direttamente ai fruitori di “locazioni brevi” l’imposta di soggiorno e quindi versarla al Comune per conto dei proprietari degli appartamenti locati a Lissone.
In particolare, l’obiettivo è raggiungere un accordo con il maggiore operatore on-line di prenotazione di soggiorni in strutture ricettive extra alberghiere, relativamente all’applicazione e alla riscossione dell’imposta di soggiorno per gli utenti che, attraverso questa piattaforma, scelgono di pernottare in città.
In generale, gli introiti dell’imposta di soggiorno sono in aumento e nel corso del 2018 hanno superato per la prima volta i 71 mila euro: tale dato è destinato ad aumentare se si tiene conto che saranno meglio tracciate le presenze sul suolo lissonese per le quali viene richiesta la tariffa di 1,50 euro a notte, fino ad un massimo di 20 pernottamenti consecutivi.
La nuova procedura rappresenta infine una semplificazione per i gestori e per i clienti e allo stesso tempo consente di combattere una parte di sommerso del settore che è in rapidissima espansione sia in termini di “piattaforme on line”, sia in termini di privati cittadini che intendono mettere a reddito propri immobili sfitti o in disuso .
“È una questione di correttezza nei confronti di tutti gli operatori che lavorano nell’ambito del turismo – sottolinea Colnaghi -. Vogliamo che la concorrenza sia realmente leale con tutti i soggetti sullo stesso piano di fronte al fisco. Il nostro è un territorio accogliente data la vicinanza con Monza e Milano, ma a tutti dobbiamo chiedere il rispetto delle regole e di contribuire in modo equo al sostegno dell’economia locale”.