MONZA – Una bella notizia per le mamme in dolce attesa o per le quelle ogni giorno devono organizzare la passeggiata o la spesa sotto casa con il bebè anche in base alle esigenze alimentare e fisiologiche del bambino. Triante potrebbe diventare il primo quartiere attento alle esigenze di mamma e bebè con punti di “Baby Pit Stop Unicef” nei negozi e nei bar del rione.
Il progetto è stato lanciato nei giorni scorsi su “We can help you” la bacheca virtuale realizzata sul gruppo facebook “Sei di Triante se….” dall’amministratrice Francesca Fiore. Francesca è molto sensibile a questo argomento, una problematica che anche lei vive ogni giorno come mamma di una bambina di due anni, oltre che mamma in attesa del secondo bebè. Ha perciò accolto a braccia aperte e subito sostenuto l’idea del progetto “Baby Pit Stop Unicef” promosso dall’Associazione Ostetriche Felicita Merati di Monza.
“Mancano luoghi dove noi mamme possiamo allattare in completa tranquillità il nostro bambino, o cambiarlo – spiega – Alcune volte non ci resta che farlo in mezzo alla strada”. Ma il momento dell’allattamento e del cambio del pannolino necessita di tranquillità e anche di privacy, nel rispetto sia della mamma sia del bambino. Serenità che i negozianti potranno garantire con poche mosse: bastano pochi metri quadrati, ricavati anche con un separé, dove posizionare una poltrona sulla quale la mamma può allattare tranquillamente il suo bambino, un fasciatoio pulito dove cambiarlo e uno scalda biberon per quelle mamme che non allattano, ma che necessitano, magari durante una passeggiata, di rifocillare il pargolo.
“L’allattamento materno è la prima fonte di salute, come Unicef e Organizzazione Mondiale della Sanità ricordano – spiega Alice Pessina ostetrica dell’Associazione Ostetriche Felicita Merati – Le mamme alcune volte evitano di uscire di casa perché, in caso di necessità, non sanno dove cambiare o allattare il loro bambino. Queste aree dedicate alle mamme, ma anche ai papà, sia in centro sia in periferia, favoriscono anche il turismo e la socializzazione”.
Il progetto è stato presentato anche alla Confcommercio con l’obiettivo di coinvolgere un numero elevato di esercenti.
Barbara Apicella