MONZA – “Siamo stanchi di sopportare in silenzio, il buonsenso non ha più il diritto di abitare in via Bergamo”. Questo il messaggio scritto dai componenti del Comitato di via Bergamo e affisso negli atri delle palazzine della via, per nulla soddisfatti dell’esito dell’incontro di giovedì scorso con gli assessori Federico Arena (Sicurezza) e Massimiliano Longo (Commercio) che ha visto passaggio della querelle sul tavolo del prefetto.
I residenti hanno dato il via alla raccolta di firme, ma anche di altre proposte da avanzare all’amministrazione. Quella di dotare i residenti di un pass è stata rigettata, ma gli abitanti della via non indietreggiano. Tanto da aprire una casella di posta elettronica (comitatoviabergamo@libero.it) dove sottoscrivere la petizione e proporre idee per risolvere la questione.
“Il 10 febbraio, in palese dissenso con l’ordinanza comunale, un gruppo di residenti ha spostato le transenne e percorso in auto la via – si legge nel comunicato stampa diffuso dal Comitato – Nessun incidente. Come nessun incidente si è verificato durante trent’anni di pacifica convivenza dettata dal buonsenso tra residenti ed espositori: i primi limitando a casi di necessità l’uso dell’auto, i secondi dimostrando comprensione. Evidentemente il buonsenso non ha più il diritto di abitare in via Bergamo. Anche nel caso “prigionieri in casa” ci attendiamo un lungo, defatigante impegno di civile protesta. Tra le azioni che intendiamo adottare, una raccolta di firme per mostrare a chi di dovere che siamo stufi di sopportare in silenzio”.
Ribadendo che il problema non è il mercatino, ma il divieto di circolazione anche per i residenti che in trent’anni di convivenza con gli ambulanti non hanno mai avuto problemi. “Per fugare qualche malevola interpretazione, affermiamo chiaramente che non siamo affatto contro il Mercatino, il quale ha contribuito a riscattare una via di dubbia fama: anzi ci proponiamo – se accolti – di contribuire alla sua riqualificazione. E che siamo con la grande maggioranza degli esercenti che lavorano onestamente tutto il santo giorno per sbarcare il lunario”.
B. Api