MONZA – Da tempo, da mesi, era stata annunciata la volontà di organizzare un gay pride in città. Soprattutto dopo le polemiche che avevano riguardato un bar del centro cittadino e la questione era finita anche sui banchi del Consiglio comunale, per ribadire che Monza è una città “gay friendly”. Era stata ventilata anche una data, quella dell’8 giugno, ma a oggi non si sa più nulla: Rete Brianza Pride, organizzatrice dell’evento, sottolinea la mancanza di disponibilità da parte del Comune.
Gli organizzatori non usano mai il termine “ostruzionismo”. Con una lettera inviata alla stampa, tuttavia, danno sfogo al loro disappunto: “Prendiamo atto, con tristezza, che a Monza la lotta all’omofobia, alla transfobia, alle intolleranze, al bullismo e la tutela dei diritti umani sono tutte istanze che non trovano una collocazione idonea”.
A suscitare il disappunto, secondo quanto rivelato da Rete Brianza Pride, il silenzio dell’amministrazione comunale: “Siamo da tempo in attesa di una risposta con diverse proposte fatte loro – i sabati/domeniche di giugno e inizio luglio – ma senza che l’amministrazione comunale riesca a trovare una collocazione per il Pride. Oggi, dopo mesi, chiediamo apertamente: questa amministrazione riuscirà a trovare una data dove migliaia di persone potranno, con gioia, sfilare in città portando con loro politiche di inclusione e voglia di libertà?”.
Gli organizzatori sottolineano “che il Pride è una manifestazione inclusiva, ha un sostegno pubblico molto ampio e trasversale. Non viene, quindi, negato da parte dell’amministrazione un diritto (quello di manifestare) alla sola comunità LGBT+ ma a tutti quanti credono in una società libera e di diritto. Il Pride è da sempre una manifestazione pacifista, gioiosa, volta a rivendicare diritti umani e l’applicazione della carta costituzionale. Per questa ragione faremo il possibile (e l’impossibile) per garantire un Pride alla comunità brianzola”.
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perchè non li madiamo tutti in autodromo?
paolo