DESIO – Un’azienda “sorda”, condizioni di lavoro dei dipendenti immutate nel tempo. Anzi, talvolta purtroppo riviste al ribasso. Sono le motivazioni che hanno spinto le organizzazioni sindacali Fisac-Cgil e Fabi a organizzare nella mattinata di ieri, giovedì 28 marzo, un presidio davanti alla sede centrale del Banco Desio in occasione dell’assemblea dei soci.
“La situazione è davvero assurda – afferma Carlo Capuano, della Fisac Cgil –, ovvero un contratto aziendale non rinnovato per 12 anni mentre, nel frattempo il contratto nazionale è già stato rivisto tre volte, mentre quello integrativo pare che qui non esista più. E non vedo giustificazioni, visto che l’azienda ha accantonato 30 milioni di euro come riserve di bilancio e, in questi 12 anni, sono cambiati cinque direttori generali con tanto di buona uscita tutt’altro che irrisoria”.
“I signori che amministrano l’azienda – gli fa eco Elena Farina, della stessa organizzazione sindacale – dovrebbero però tenere anche presente che i soldi sono stati messi da parte grazie al lavoro dei dipendenti che, legittimamente, chiedono che venga riconosciuto un loro diritto. Il sindacato qui dentro, però, non è considerato in modo paritetico. Prevale una visione paternalista e, mi spiace dirlo, visti gli effetti anche penalizzante”.
Il mancato adeguamento del contratto aziendale dopo un’inutile attesa di 12 anni, tuttavia, non è il solo rimprovero che ha spinto una trentina di dipendenti a organizzare il presidio. L’altra questione sul tavolo è quella delle ore non riconosciute di straordinario.
“Nell’estate 2016 – spiega Francesco Cornaglia della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) – era stato sottoscritto un accordo con i dipendenti che prevedeva di non monetizzare gli straordinari. Fino al 31 dicembre 2017, insomma, le ore di lavoro in eccesso potevano essere recuperate. Il problema è che l’azienda ha proseguito con questo sistema, malgrado i termini scaduti, di sua iniziativa e senza consultarci. Il problema è evidente e molto facile da comprendere: fino alle 100 ore di straordinari, in sostanza, vige ancora il sistema del recupero. Oltre le 100 ore, invece, il dipendente di fatto lavora gratis. Quante ore si fanno di straordinari? Beh, le 100 ore le superano quasi tutti. Teniamo presente che abbiamo anche dipendenti che arrivano alla questa quota già nel primo trimestre dell’anno. Introdurre il concetto di lavoro straordinario gratuito è davvero gravissimo”.
I sindacati chiedono all’azienda di aprire al più presto un tavolo di confronto serio. “Finora – conclude Capuano – le poche trattative avute si sono concluse per noi praticamente al ribasso. Andare avanti in questo modo è davvero impensabile”.