SEVESO – Cena finale e consegna dei diplomi: così si è chiuso venerdì scorso, 29 marzo, il corso di sci alpinismo base promosso dalla scuola intersezionale del Cai (Club alpino italiano) “Valle del Seveso”, che si è svolto da gennaio a marzo. Gli iscritti erano 14 provenienti da diverse sezioni Cai della zona (Barlassina, Bovisio Masciago, Meda e Montevecchia). Le lezioni teoriche si sono tenute presso la sede di Bovisio Masciago e Montevecchia.
Le uscite in montagna sono state 5: una a Rotwald (Passo Sempione) dove sono state valutare le capacità e la tenuta degli allievi in salita e in discesa nonché si sono apprese le tecniche di autosoccorso in valanga; un’altra al Piz Belvair (2261 metri) in Engadina (Canton Grigioni), dove sono state insegnate le tecniche di salita e la valutazione delle condizioni della neve. Nella terza in Val d’Aaosta al Col de La Croux (2696 metri), vicino a Valtournanche, sono state spiegate le tecniche di scavo della neve e l’utilizzo degli apparecchi di ricerca dei travolti in valanga. La quarta uscita è iniziata a Campo Blenio in Svizzera per salire al Piz Cadreigh ( 2516 metri) dopo aver pernottato alla Capanna Bovarina; qui si è stata ricavata una sezione del manto nevoso per mostrare i differenti strati e a seguire una simulazione sulla resistenza degli strati stessi. Nell’ultima uscita in Val Formazza è stata raggiunta Punta di Valrossa (2958 metri) con pernotto al Rifugio Maria Luisa.
“La scuola – dichiara Alberto Ronzetti, direttore del corso – promuove la diffusione della conoscenza dell’ambiente montano ponendo particolare attenzione agli aspetti della sicurezza che vengono sviluppati attraverso percorsi teorico-pratici che prevedono lo studio della meteorologia e topografia, dei metodi di riduzione del rischio, della scelta dei migliori itinerari. Vengono inoltre svolte esercitazioni specifiche di soccorso e autosoccorso in modo allenare gli allievi a ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza. Nel corso di sci alpinismo vengono insegnate in particolare le tecniche di salita e discesa in ambiente innevato”.
Lo sci alpinismo è quella disciplina che permette di salire sulle montagne utilizzando particolari sci dotati di attacchi con lo “sgancio per la camminata”. Sotto lo sci vengono incollate delle strisce chiamate “pelli di foca” (da anni ormai sono pelli in lana merino o in materiale sintetico, anche se si è mantenuto il nome del materiale originario), che impediscono di scivolare indietro quando si sale. Una volta arrivati sulla cima della montagna si “tolgono” le pelli e si aggancia l’attacco dello sci in posizione discesa” così da poter sciare.
“E’ stata un’esperienza bellissima ed emozionante – afferma Francesca Ronchi, una delle allieve del corso – è bello poter vivere la montagna in sicurezza e all’interno di un clima amichevole: abbiamo imparato molto e ci siamo divertiti. Un’esperienza che consiglierei a tutti coloro che vogliono accostarsi allo sci alpinismo. In tutte le gite, inoltre, ognuno dei partecipanti era seguito da un istruttore: meglio di così non si poteva chiedere”.
Chi volesse aver più informazioni può rivolgersi alle sezioni Cai di riferimento o consultare il sito www.caivalledelseveso.org