MONZA – Via D’Annunzio: piazza aperta o piazza chiusa? Piazza come agorà e luogo di incontro per le famiglie e i pensionati, oppure piazza come luogo di passaggio (e di parcheggio) delle auto nella speranza di un rilancio del commercio in quella zona del quartiere?
La via D’Annunzio e la sua piazza al centro di un incontro pubblico promosso dal Circolo locale del Pd dal titolo eloquente “Nessuno tocchi questa piazza” che si svolgerà giovedì 11 aprile alle 20.45 al Centro civico di San Rocco (che affaccia proprio sulla piazza).
Un incontro per fare chiarezza intorno a un tema sul quale da anni si discute, e sul quale il sindaco Dario Allevi in campagna elettorale era stato molto chiaro: la via D’Annunzio verrà nuovamente aperta al traffico veicolare.
Un incontro molto sentito non solo dai residenti, ma anche dai negozianti. La via D’Annunzio venne chiusa al traffico veicolare e divenne piazza nel 2005. Una piazza con ciottolato, piante e al centro una fontana che presentò fin da subito alcuni problemi. Per un periodo smise anche di far zampillare: infatti d’inverno l’acqua ghiacciando trasformava l’area antistante in una pista di pattinaggio con alcuni pedoni che caddero rovinosamente. Una piazza costata 600 mila euro alle casse comunale
C’è chi la piazza la difende, come luogo di aggregazione e di gioco per i bambini, lontano dai pericoli delle automobili. C’è chi la piazza la vorrebbe più viva sollecitando anche l’organizzazione periodica di mercatini e di festa e il trasloco di alcune bancarelle del mercato del martedì dalla via Paisiello alla piazza davanti al centro civico. C’è invece chi la piazza la vorrebbe riaprire al traffico.
Ma c’è chi la vuole mantenere come è oggi: nei mesi scorsi sono state raccolte 730 firme depositate in Comune. promotore Giuseppe Saccà a difesa della piazza nella sua versione attuale.
C’è chi su quella piazza ha un progetto di riqualificazione. E’ il gruppo “Fuori dal pantano” che riunisce alcuni residenti. “Quella piazza va toccata, riqualificata e fatta vivere – spiega Emilio Dilda, componente del gruppo -. Per esempio trasferendo l’ufficio postale dalla sede attuale di via Monte Santo all’interno dei locali del Centro civico, molti dei quali vuoti. Una postazione strategica soprattutto per la popolazione più anziana, essendo il Centro civico in una zona più centrale e sicura, oltre che un’occasione di socializzazione. Inoltre un maggior passaggio porterebbe più clienti anche ai locali della piazza. Andrebbe migliorato l’accesso all’edicola e curato maggiormente il verde”.
Barbara Apicella