MILANO – Stava navigando in Internet con il suo smartphone, si è imbattuto in una notizia che lo ha lasciato allibito. Una bambina costretta in mensa a mangiare crackers e tonno, a differenza dei suoi compagni, perché il papà non era in grado di pagare quanto dovuto. Antonio Candreva, campione dell’Inter, non ci ha pensato due volte: sempre con il cellulare ha cercato i recapiti del municipio di Minerbe, comune in provincia di Verona, poi ha telefonato al sindaco Andrea Girardi.
“Sono Antonio Candreva, il calciatore dell’Inter, mi dica quanto deve pagare il papà della bambina marocchina. I soldi ce li metto io”. Uomo dal cuore grande, lo aveva già dimostrato in parecchie occasioni, ancora prima che campione. Quella situazione, frutto non di una condotta truffaldina da parte del genitore dell’alunna, bensì di una situazione di povertà, non è riuscito proprio a digerirla. Una bambina seduta in mensa con i compagni, ma con davanti a sé un piatto di tonno e una confezione di crackers, a Candreva ha raggelato il sangue.
Il calciatore, tuttavia, non si è fermato a questo gesto, che è già da applausi. Nella telefonata con il sindaco ha appreso che il provvedimento è dovuto a una situazione di morosità, di entità più o meno consistente, che riguarda un diverso numero di famiglie. Ha fatto sapere che, attraverso il suo procuratore, intende farsi carico dei debiti delle famiglie per risolvere il problema. E per evitare che altri, in mensa, trovino solo crackers.