SEREGNO – Degrado, aggressioni, anche spaccio di droga. Il tutto a due passi dal centro cittadino. Avviene alla Corte del Cotone che, nata come piccolo angolo “protetto” nella città, luogo che vecchia azienda doveva trasformarsi in centro della vita sociale cittadina, in realtà si sta trasformando sempre di più in un problema da affrontare con decisione prima che diventi troppo tardi.
Il posto, nel tempo, ai piani superiori e nei garage, si era trasformato in un ricovero ideale per i senzatetto in cerca di un riparo per la notte per superare il gelo dell’inverno. Qualche settimana fa proprio alla Corte del Cotone era stata aggredita anche Elisabetta Viganò, consigliere comunale della Lega: in suo aiuto era intervenuto il “collega” di partito Edoardo Trezzi, l’episodio era stato però portato all’attenzione del Consiglio comunale per tenere alta la guardia nei confronti del problema sicurezza.
“Io personalmente non ho paura – afferma Mattia Bigi, titolare del ristorante Umami che ha sede proprio nella Corte del Cotone – ma se fossi una persona anziana o se fossi donna di sicuro risponderei in modo diverso. Da queste parti in serata non si vede bella gente. E’ luogo di spaccio di stupefacenti. Un cortile tutto nascosto alla vista di chi cammina all’esterno. Più piani, più scale, un sacco di porte che, con maniglioni antipanico, possono essere benissimo aperte a ogni ora della notte da qualcuno che è riuscito a rimanere dentro. Così non si può andare avanti”.
Il titolare del ristorante ha già fatto presente la situazione anche alle autorità. “Non ho chiesto la luna. Abbiamo sul territorio Polizia locale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polstrada: ho soltanto suggerito di entrare una volta ogni tanto a piedi per dare un’occhiata. Mi rendo conto che significa parcheggiare l’auto ed entrare a piedi, ma credo che di tanto in tanto sia doveroso farlo se vogliamo evitare il degrado, anche sociale, e se si vuole contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti”.
A lui i ragazzi che frequentano l’area non hanno mai creato particolari problemi: “A parte alcuni divanetti danneggiati o il furto di qualche cuscino, io non ho mai subito conseguenze. Non ci sono belle facce, questo ve lo posso garantire. Sono l’unico aperto di sera alla Corte del Cotone, qui nel cortile c’è anche il bar, ma chiude tra le 19 e le 20”.
Bigi, tuttavia, non è uno di quelli che pretendono che altri intervengano a risolvere i problemi. E’ pronto anche a fare la sua parte, rimboccandosi le maniche e investendo anche qualche soldo: “Se facciamo vivere questo posto, chi ha cattive intenzioni gira alla larga. Per questo motivo ho già incontrato l’amministrazione comunale perché vorrei organizzare iniziative di ampio respiro adesso con la bella stagione, anche in collaborazione con il bar. Il sindaco mi è sembrato disponibile, ma al momento non se ne fa nulla: sono in attesa di risposte, credo che oltre al degrado dovrò fare i conti anche con la nostra burocrazia”.