MALPENSA – Lo hanno trovato venerdì pomeriggio sul sedile della sua auto, nel parcheggio del Terminal 2 dell’aeroporto, ormai privo di vita. Non c’è stato nulla da fare per Felice Giuseppe , per tutti Peppino Franchini, 74 anni, imprenditore di successo e fondatore insieme al fratello Angelo e al cugino Gianfelice dei Supermercati Brianzoli negli anni ‘70. A fare la macabra scoperta è stata la moglie, che ha dato immediatamente l’allarme, ma il personale medico intervenuto non ha potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso.
Proprio ventiquattr’ore prima, nel primo pomeriggio di giovedì, la consorte si era recata dai Carabinieri della stazione di Lentate sul Seveso per denunciarne la scomparsa. Non aveva più sue notizie, non riusciva a mettersi in contatto. Poi l’intuizione: grazie al localizzatore del telefono cellulare la donna è riuscita a risalire alla sua posizione. Quando è arrivata al terminal T2 di Malpensa nel parcheggio la conferma. Il marito era seduto a bordo dell’auto. Sul posto è arrivata l’ambulanza con i Vigili del fuoco per aprire la vettura. Insieme a loro anche i Carabinieri e gli agenti della Polaria. A questi ultimi sono state affidate le indagini per cercare di risalire alle cause del decesso. Al momento non è ancora possibile stabilire se Franchini sia stato colto da un improvviso malore, senza la possibilità di chiamare i soccorsi, oppure se si tratti di un gesto volontario.
Franchini è uno dei grandi nomi dell’imprenditoria brianzola. Una famiglia che ha sempre avuto fiuto per il commercio. Tutto era iniziato con il nonno Felice, che dall’apertura di un mattatoio a Lentate sul Seveso e di tre macellerie era riuscito a gettare le solide basi per la costruzione di un impero. I passi successivi erano stati compiuti dai figli Oreste e Vittorio che, un passo avanti rispetto agli altri imprenditori, avevano dato vita al primo supermercato self service. Poi il passaggio di consegne alla nuova generazione: Peppino, Angelo e Gianfelice.
Con loro nascono i Supermercati Brianzoli: dai quattro punti vendita del 1974 arriveranno fino a una sessantina, coprendo gran parte del nord Italia ma anche sconfinando nella difficile Emilia Romagna. Il passo successivo sarà quello di dare vita, anche in questo caso tra i primi, considerando l’imprenditoria di famiglia, ad aprire tre centri commerciali. Un’attività di successo, insomma, condotta da chi aveva il business nel sangue e il fiuto per gli affari. Persone, tuttavia, che accanto al lavoro e al desiderio di far crescere sempre di più il loro gruppo, non dimenticheranno quei valori umani che continueranno a farli benvolere da quelle comunità in cui sono cresciuti.
La dimensione commerciale raggiunta stuzzicherà infine l’appetito commerciale di Silvio Berlusconi. Sarà proprio quest’ultimo, nel 1991, a rilevare tutta la catena dei supermercati attraverso la Fininvest, con l’obiettivo di accorparli alla Standa. Non riuscirà a replicare il grande successo ottenuto dai Franchini, ancora da tutti associati, a distanza di decenni, al nome dei Supermercati Brianzoli.
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