MONZA – Ha cambiato radicalmente il volto dello Sporting Club che, pur rimanendo club esclusivo e privato, negli ultimi anni si è trasformato anche in palcoscenico di eventi culturali aperti alla cittadinanza. Adesso per Carlo Cappuccio inizia una nuova avventura: da domani non ricoprirà più il ruolo di presidente dello Sporting Club ma avrà un nuovo incarico in una importante Fondazione Bancaria che promuove iniziative di promozione e di utilità sociale.
Cappuccio, 57 anni, avvocato, sposato con Laura e papà di Federico termina così il suo lungo mandato ai vertici del Club di viale Brianza. Il primo incarico nell’aprile 2010: nove anni di impegno, passione, entusiasmo.
“Ho dato allo Sporting Club Monza tantissimo – scrive Cappuccio nella sua lettera di commiato ai soci – ma grazie a quest’ultimo ho avuto la possibilità di conoscere persone di fortissimo spessore umano, con cui sono ancora in ottimi rapporti e di amicizia: questo è il bene più prezioso che mi rimane e anche per tale motivo non posso che essere grato al mio Club”.
Tantissime le persone conosciute in questi anni: non solo autorità civili e militari di Monza e Brianza, ma anche persone del mondo della cultura, del volontariato, dell’imprenditoria che allo Sporting Club hanno organizzato eventi. Difficile fare un elenco. “In questi anni ho conosciuto tantissime belle persone, come per esempio Ettore Radice e Antonetta Carrabs – dichiara -. Ma anche il caro e compianto Aldo Varenna”.
Cappuccio ha voluto dimostrare anche la gratitudine del Club verso diverse realtà associative del territorio. “Per me è stato un onore poter conferire la tessera di socio onorario al Comitato Maria Letizia Verga e al progetto de Il Paese ritrovato”, aggiunge.
Ma è proprio leggendo la lettera di commiato ai soci dello Sporting Club che emerge la personalità di Cappuccio. “Sono stati anni impegnativi e di duro lavoro, caratterizzati dal quel senso di appartenenza al sodalizio che mi ha motivato e spinto a fare sempre meglio – scrive – Mi sia consentito poter affermare che lo Sporting Club Monza è ormai il più importante punto di riferimento della vita sociale e culturale del nostro territorio. Tale aspetto, tra l’altro, si è poi concretizzato con il conferimento, lo scorso 24 giugno, della prestigiosa benemerenza civica “Corona Ferrea””.
Un riconoscimento che lo ha riempito di soddisfazione e motivato a fare sempre di più insieme a tutta la sua squadra. cambiando radicalmente l’immagine del Club sul territorio di Monza e Brianza. “Pur conservando le prerogative dei soci che pagano una quota sociale – si legge ancora nella lettera di commiato – non veniamo più percepiti nella nostra città come un Club chiuso in se stesso e ammuffito (come i più riferivano), ma veniamo compresi come un Club in fermento, di vitale importanza, pieno di energia e rinvigorito. Lascio un Club in salute anche sotto il punto di vista finanziario, con l’orgoglio di non aver chiesto un aumento della quota sociale da anni a questa parte, mentre ovunque vengono imposti aumenti di qualsiasi genere e in qualsiasi settore; lascio con un numero di nuovi soci che ha superato, durante il mio mandato, quello dei dimissionari, quindi, con un delta positivo che non si verificava allo Sporting da oltre vent’anni, nonostante la crisi economica che ha peraltro colpito ogni contesto associativo”.
Ci sono momenti che rimarranno indelebili nella mente, ma soprattutto nel cuore di Cappuccio. “Certamente lo spettacolo teatrale che ha visto salire sul palcoscenico dello Sporting Club i detenuti”, afferma.
Da domani, per Carlo Cappuccio inizia una nuova fase della vita. Con una certezza: la presenza e il sostegno della moglie Laura che in tutti questi anni di presidenza l’ha sempre sostenuto, appoggiato e spronato.
Barbara Apicella