Disco verde per la realizzazione di due pozzi di prima falda destinati ad annaffiare le aree verdi confinanti del campo del centro sportivo di Bernareggio e del campo da golf di Carnate, situati all’interno del Parco consortile CTL3. Questi impianti, sono concepiti in modo da pescare dalle “vene” più superficiali acqua che non può essere bevuta, in quanto non è potabile e non ne possiede i requisiti, ma che molto ben si presta all’ irrigazione del verde. “Si tratta di un intervento assai significativo sotto il profilo ambientale in quanto vede l’attuazione di politiche di risparmio e di contenimento idrico, particolarmente attese e consone ad una fase di cambiamenti climatici contrassegnati dalla siccità” – osserva il Presidente e Ad di BrianzAcque, Enrico Boerci.
Entrambi i pozzi verranno trivellati ad una profondità di 60 metri dal piano campagna. Una volta prelevato, “l’oro blu” sarà convogliato in un serbatoio di accumulo che fungerà da polmone di riserva e per mitigare la temperatura dell’acqua, che verrà quindi incanalata nel sistema di irrigazione esistente e utilizzata per bagnare gli impianti, senza ricorrere all’utilizzo di acqua per usi alimentari.
Per la costruzione delle due strutture, il cui studio porta la firma del settore Pianificazione e Progettazione della monoutility dell’idrico brianzolo, si calcolano quattro mesi di tempo e una spesa economica di circa 208 mila euro. Un pozzo sarà a servizio del centro sportivo su cui è presente un campo da calcio regolamentare, circondato da una pista atletica a sei corsie; l’altro, invece, verrà impiegato per il campo da golf a nove buche con annessa club house. Entrambi gli impianti saranno gestiti dal Comune di Bernareggio.
“Un approccio sostenibile – spiega l’ingegner Massimiliano Ferazzini, direttore del settore progettazione e pianificazione territoriale – significa progettare un futuro secondo logiche di sviluppo integrato, che si traducono nell’impegno quotidiano a combinare obiettivi economici, in termini di gestione diligente degli investimenti, obiettivi ambientali, in primis nella tutela delle preziose risorse idriche, ma anche obiettivi sociali, per sostenere e promuovere processi di coesione e aggregazione, come in questo caso, attraverso le attività sportive.”
Preziosi alleati dell’ecosistema, i pozzi di prima falda evitano l’impiego di acqua di rete per usi non potabili, attenuando così lo sfruttamento delle falde idriche profonde, riservate al consumo umano con diminuzione considerevole dei costi di fornitura idrica.