SEREGNO – Dopo aver sentito le critiche della minoranza, dev’essere rimasto tra l’incredulo e l’offeso. Il sindaco Alberto Rossi respinge con forza tutte le critiche ricevute e sottolinea di avere agito nel modo migliore per cercare di avere accesso agli atti della Commissione d’indagine che si era insediata in municipio nel settembre 2017 e per ottenere la relazione finale del Prefetto Giovanna Vilasi.
La richiesta di accesso a tali atti presentata nel mese di marzo, pochi giorni fa è stata respinta dalla Prefettura di Monza. Nella lettera inviata al Comune si spiega che gli atti rimarranno riservati a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Risposta dovuta per legge, secondo la minoranza, che accusa Rossi di non essersi mosso ufficialmente come Comune per chiedere i documenti, lasciando l’iniziativa al consigliere comunale di maggioranza Davide Ripamonti (Partito Democratico): con l’ovvia conseguenza che, trattandosi di richiesta di accesso civico su materie ben disciplinate, il rifiuto è stato automatico.
“La realtà è ben diversa – afferma il sindaco – e non vorrei che venisse strumentalizzata visto che si tratta di una vicenda che ha già segnato la nostra città. Innanzitutto Ripamonti non è un semplice cittadino e non ha agito a titolo personale: è il presidente della commissione Legalità. Il Comune non ha presentato richieste ufficiali, perché lo ha fatto la maggioranza. Ripamonti ha chiaramente agito in accordo con l’amministrazione comunale. Non ha fatto nulla di nascosto”.
Il primo cittadino, però, spiega anche perché si è deciso di percorrere questa strada: “Prima della presentazione della richiesta di accesso agli atti mi sono interessato personalmente con la Prefettura. Ho chiesto qual era il modo migliore di agire, mi è stato risposto che l’accesso civico garantisce la massima trasparenza possibile. Agire in via ufficiale come Comune, insomma, non ci avrebbe garantito alcun vantaggio in più. Non abbiamo agito da sprovveduti e, sia chiaro, non ho mentito in Consiglio comunale il 28 marzo quando ho dichiarato che avevamo presentato la richiesta alla Prefettura, cosa che avevamo effettivamente fatto attraverso il presidente della commissione”.