SEREGNO – Si è fatto un gran parlare in queste ultime settimane della comunicazione firmata dall’allora ministro Marco Minniti che stabilisce l’assenza di infiltrazioni mafiose in Comune. Atto accolto da tutti con favore, ma che non ha mancato di sollevare polemiche. Firmato all’inizio del mese di maggio, prima delle elezioni, e rivelato ai seregnesi nove mesi più tardi. Ora una nuova richiesta di accesso agli atti presentata in Prefettura – che ha opposto un rifiuto spiegando che si tratta di materiale riservato – sta scatenando discussioni.
I gruppi consiliari di Forza Italia e della Lega, alla luce del comunicato diffuso dall’amministrazione comunale, hanno deciso di firmare un documento in modo congiunto da diffondere alla stampa. Lo pubblichiamo qui di seguito:
A seguito del comunicato inoltrato dall’amministrazione, con commento del Sindaco Rossi, si necessità di esporre quanto segue. È agghiacciante che questa amministrazione ponga in essere, ancora una volta, per finalità di carattere squisitamente politico, un tentativo di sminuire un esito positivo per tutti, quello sancito dal decreto del 10 maggio 2018, con un atteggiamento, si ritiene, che inevitabilmente ricade anche sull’immagine della struttura comunale nella quale lavorano i dipendenti e gli attuali collaboratori, interessati anche loro nell’insieme dalla procedura ministeriale.
Pensate, per ben nove mesi non è mai stata diffusa la notizia positiva da questa amministrazione e, immediatamente, si pensa ad informare la cittadinanza, in modo mistificatorio, di una comunicazione del Prefetto di Monza e Brianza che non accoglie una istanza di accesso agli atti, con estrazione arbitraria di parti della nota della Prefettura, e senza indicazione di alcuni elementi rilevanti.
La realtà è che il Sindaco Rossi, nel Consiglio Comunale del 28 marzo 2019, dichiarava, usando il plurale, di aver fatto richiesta di accesso alla Prefettura per la relazione della Commissione d’Inchiesta, circostanza che si è rilevata non corretta alla luce dell’evasione di una richiesta di accesso agli atti dell’ 8 aprile 2019 a firma del Segretario Generale Dott. Mario Spoto (prot. 0020060 del 9/4/2019). È risultato invece che l’unica istanza avanzata, in data 12 marzo 2019, era quella inoltrata di fatto a livello personale, come può essere un cittadino qualunque, dal signor Davide Ripamonti, quale “accesso civico generalizzato” correttamente inquadrato ex art. 5 bis co. 1 lett. a d.lgs 33/2013 nella nota della Prefettura.
La verità è che il comunicato stampa dell’amministrazione omette volontariamente di indicare chi ha fatto l’istanza e i riferimenti legislativi richiamati espressamente dal Prefetto, dai quali emerge, in particolare, che il Decreto ministeriale n.415/1994 art.3, comma 1 lett. m) limita l’accesso per motivi di ordine e sicurezza pubblica, individuando le categorie di documenti e le procedure. Il Prefetto, diligentemente e correttamente, ha inquadrato la questione come accesso civico generalizzato, applicando la relativa normativa, e ha dato atto della protocollazione in modo “riservato” degli atti e documenti riguardanti l’istruttoria, necessaria si ritiene, per il tipo di procedura. Ciò premesso, il Prefetto non ha accolto la richiesta del signor Davide Ripamonti in modo trasparente e chiaro sulla base dei passaggi normativi richiamati nella propria nota.
Per onore della cronaca, già in data 14 aprile 2019, avevamo inviato una comunicazione al Segretario Generale Dr. Mario Spoto e al Presidente del Consiglio Comunale, con trasmissione per copia conoscenza al Prefetto – non sapendo che lo stesso avesse già risposto – per evidenziare l’inappropriatezza e la poca trasparenza della procedura attivata da questa maggioranza.
Il Bene comune e della Città di Seregno, ne siamo convinti, è un’altra cosa: investire sull’immagine della Città e alimentare quella fiducia verso le Istituzioni su cui alcuni eventi possono anche aver inciso. Dopo questa ulteriore mistificazione su questioni che ancora coinvolgono la Città e le persone, ci si chiede … fino a dove si può spingere questa amministrazione? Non ci sono più parole.
I gruppi consiliari di Forza Italia e Lega