MONZA – Loro la sorpresa nell’uovo di Pasqua l’hanno trovata già venerdì. Non volevano credere ai loro occhi quando sono arrivati davanti al cancello del Monzello. Lì ad attenderli c’erano i ragazzi della prima squadra del Monza, già pronti per un allenamento extra e una sorpresa finale.
Una Pasqua speciale quella vissuta dagli atleti dell’Arcobaleno Down, squadra fondata nel 1995 da Gino Rapicavoli compianto agente della Polizia di Stato grande appassionato di calcio, che riunisce ragazzi down e con disabilità psichiatriche. La squadra, che milita nella quarta categoria del campionato della Fgc, è scesa in campo galvanizzata e incredula. I ragazzi hanno cercato di dare il meglio come Fabio Vitale che ha stupito anche i mister con il suo colpo di tacco e l’instancabile Emiliano Mosca che, malgrado qualche acciacco, quando scende in campo dà il meglio di sé.
Poi alla fine foto personali e di gruppo, selfie, autografi, la richiesta di qualche consiglio e la gioia di ricevere l’uovo di Pasqua del Monza direttamente dagli atleti della prima squadra.
“Per i miei ragazzi è stata una grandissima emozione e ringrazio chi ha regalato loro questo momento di festa e di sport – commenta Elena Altobrando Rapicavoli, presidente dell’Arcobaleno Down – Tutto è stato fatto con il cuore: gli atleti dell’Arcobaleno erano felicissimi ed emozionati, il più bel regalo di Pasqua che potessero ricevere”.
Ricordando con un pizzico di malinconia quando nel 1995 su iniziativa del compianto Gino Rapicavoli, al termine di una partita di calcio con alcuni colleghi, venne avvicinato in una pizzeria da Davide e Matteo Radaelli, due ragazzi affetti dalla sindrome di down appassionati di pallone. “Così è nato Arcobaleno Down – conclude – Una grande famiglia dove i ragazzi si sentono a casa e felici tirando i calci al pallone. Una squadra che in questi anni ha inanellato importanti risultati tra cui tre titoli italiani, diversi special e regionali”.
Barbara Apicella