BERNAREGGIO – Lei aveva già provato a interrompere la relazione, ma il marito le aveva stracciato i documenti firmati e l’aveva aggredita e minacciata con un coltello alla gola. Dove non è riuscita lei, è arrivata la giustizia: nella mattinata di ieri, giovedì 25 aprile, i Carabinieri della Stazione di Bernareggio hanno bussato alla porta di casa della coppia per cercare l’egiziano di 27 anni. Hanno notificato e dato esecuzione all’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza: un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, un’italiana di 43 anni, con allontanamento immediato dall’abitazione.
Il provvedimento è giunto dopo quasi due anni di sofferenza patiti dalla donna. Tutto è iniziato quando lei, nel 2017, ha subito un aborto spontaneo. Episodio che ha mandato il marito su tutte le furie: è arrivato a insultarla e ad aggredirla fisicamente. Fino alle minacce, rivolte anche ai suoi familiari, quando ha scoperto che lei raccontava quanto stava accadendo: “se parli ancora vengo a casa e riempio di botte te e tutta la tua famiglia del c….”, “quando vengo ti spacco la faccia”, “te lo giuro sulla mia famiglia quando vengo a casa ti riempio di botte”, “tanto io non ho un c…. da perdere, in carcere ci vado volentieri, per una m…. come te ci vado”.
Non erano episodi isolati. La donna era davvero soggiogata: ai maltrattamenti di carattere fisico e psichico si aggiunge anche il divieto di uscire da casa da sola, se non per andare al lavoro, ma anche il controllo dei suoi movimenti, quello del cellulare e di Internet.
A febbraio, a seguito di un litigio sorto per via di una chat intrattenuta dall’egiziano con un’altra donna e scoperta dalla moglie, lui l’ha colpita con un calcio al ginocchio e con pugni e sberle offendendola pesantemente. Dopo tale episodio, sempre a febbraio, a seguito della firma dei documenti della separazione, lui ha strappato la documentazione, l’ha insultata e minacciata di morte. Per farle capire che non stava scherzando, l’ha colpita al braccio con una mensola, poi ha preso un coltello e, puntandoglielo alla gola, le ha detto “ti sgozzo”.
Ad aprile l’episodio forse decisivo. Lo straniero ha chiesto ancora una volta il cellulare per controllare chiamate e messaggi. Al rifiuto della moglie, ha reagito stringendole il collo fino a provocarle un mancamento. Lei, rifugiandosi in auto per difendersi, ha capito che non poteva continuare a vivere in questo modo: ha telefonato ai Carabinieri che, arrivati sul posto, hanno scoperto il dramma che stava vivendo. Hanno segnalato la vicenda all’autorità giudiziaria che, in attesa di fare piena luce su questi due anni, ha allontanato il marito di casa vietandogli di riavvicinarsi alla donna. La prossima volta non sarà semplicemente allontanato: per lui si apriranno le porte del carcere.