MONZA – L’edilizia della Giunta Allevi non piace al Coordinamento di Associazioni e di Comitati di Monza. Il “Bosco in città” che sorgerà con tre torri nella ex AutoMonza di via Foscolo, le palazzine di dieci piani con annesso centro commerciale nell’area ex Buon Pastore di via Cavallotti, e la mancata realizzazione del centro civico nel nuovo plesso dell’ex Maestoso vicino all’ospedale per far spazio a un ristorante, un centro commerciale e un centro medico privato sono state bocciato dal Coordinamento.
No alla “degenerazione urbana” sulle aree dismesse: questo in sintesi quanto emersa questa mattina durante la conferenza stampa organizzata dal Coordinamento al centro civico di Triante. “La cosiddetta “rigenerazione urbana” – spiega Giorgio Majoli rappresentante di Legambiente – se da un lato può servire per non occupare preziose e ormai rare aree libere, dall’altro rischia di trasformarsi in una sorta di “degenerazione urbana”, con tipologie edilizie slegate dai contesti urbani storici e consolidati, devastanti ricadute ambientali (densità edilizie, traffico e inquinamento indotto). E’ quanto mai necessario che i cittadini dei quartieri interessati da questi interventi si mobilitino per evitare fenomeni meramente speculativi ed economici (cassa per il Comune) che poi pagheranno ogni giorno sulla propria pelle con una città e quartieri sempre più invivibili”.
Cederna, Triante, Cazzaniga: queste i quartieri interessato dai grandi interventi edilizi con la realizzazione a Cederna di tre grattacieli firmati Stefano Boeri: il “Bosco Verticale” arriverà così anche a Monza, ma il Coordinamento è molto preoccupato. “La via Foscolo è una zona già congestionata – precisa Majoli – Soprattutto durante le ore di punta. Con questi grattacieli è previsto l’arrivo di almeno duecento famiglie. Quando si eseguono questi interventi edilizi bisogna tenere presente anche l’impatto urbanistico, le ricadute sulla viabilità, i servizi a disposizione, il traffico e l’inquinamento”.
A preoccupare il Coordinamento anche il progetto di rilancio della ex Buon Pastore che prevede anche la realizzazione di un centro commerciale, a poche centinaia di metri dai negozi di vicinato di Triante e del centro (che stanno già soffrendo parecchio).
Il Coordinamento sollecita l’Amministrazione anche in merito al futuro dell’ex ospedale Vecchio. Per i padiglioni dello storico nosocomio voluto dal re Umberto I ad oggi resta tutto fermo. Il Coordinamento, dopo le tre aste andate deserte, aveva lanciato la proposta di utilizzare il grande spazio per ospitare la biblioteca digitale e spazio per mostre, un hospice, reparti sanitari e di ricerca, sedi dell’ex Asl che ora sono in affitto, aule per le scuole e distaccamenti universitari, fondazioni assistenziali.
“A Monza non servono case e centri commerciali – conclude Majoli – Servono invece servizi utili a una comunità che, in termini numerici è ferma da anni a 123 mila abitanti, malgrado le proiezioni degli anni Sessanta che ipotizzavano uno sviluppo fino a 300 mila residenti. Una popolazione che invecchia e che necessita di servizi sanitari e sociali pubblici”.