MONZA – Il consiglio comunale boccia il fotovoltaico in pochi minuti e promuove (dopo una lunga discussione) il test del Dna per combattere l’abbandono delle deiezioni canine. Un’assise “green” (ma non con lo stesso interesse per entrambi gli argomenti) quella che si è svolta ieri sera in Municipio.
Il consigliere del Pd Marco Pietrobon ieri sera ha presentato una mozione per chiedere l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio comunale. Mozione bocciata con 16 voti contrari, 10 favorevoli e 3 astenuti.
Mentre la discussione si è fatta più animata e lunga con la presentazione della mozione del consigliere del Carroccio Roberto Canesi che prevede il via libera all’analisi dei costi benefici legati al test del Dna per contrastare l’inciviltà dei padroni che non raccolgono le deiezioni canine.
Un’iniziativa già intrapresa con esiti positivi dal più piccolo comune di Malnate. Il costo del test verrebbe accollato al padrone trasgressore che non raccoglie le deiezioni. Fondamentale la creazione in un data base, tenendo presente che a Monza ci sono circa 13 mila cani.
La mozione ha particolarmente coinvolto i consiglieri, con un susseguirsi di interventi tra i quali la proposta di Nicolas Monguzzi (capogruppo di Noi con Allevi) di introdurre una sorta di “Pet Tax” per i monzesi che possiedono un cane quali, però, verrebbero consegnati anche i sacchettini per la raccolta della pupù, un dispenser e una bottiglietta di plastica così da ripulire anche i ricordini liquidi che Fido lascia durante la passeggiata.
B. Api