SEVESO – E’ stato il luogo simbolo del disastro ambientale nel mondo, ora è la città che in Brianza sta muovendo i passi più decisi nel rispetto dell’ambiente con particolare attenzione per il tema della produzione dei rifiuti. Seveso, a tre anni dall’avvio del progetto europeo Waste4Think, Moving towards Life Cycle Thinking by integrating Advanced Waste Management Systems, finanziato nell’ambito di Horizon 2020, programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione, taglia il traguardo dell’85% di raccolta differenziata.
Il progetto, frutto della collaborazione di Legambiente Lombardia con Agenzia Innova21, il Comune di Seveso, le società Ars Ambiente Srl e Softline, insieme ad altri 18 membri guidati dagli spagnoli di Fundaciòn Deusto (Fondazione del Politecnico di Bilbao), ha l’obiettivo di proporre nuovi modelli per ridurre la produzione dei rifiuti e aumentare il risparmio economico grazie all’adozione del sistema di tariffa puntuale, secondo il principio del “paghi per quello che getti”. L’introduzione del sacco blu con microchip, in collaborazione con Gelsia Ambiente, ha coinvolto la totalità dei nuclei familiari del comune, circa 23.000 persone. In 18 mesi di monitoraggio si è assistito alla sensibile diminuzione dei rifiuti indifferenziati, con una produzione media di meno di 2 sacchi da 110 litri al mese per oltre l’80% delle famiglie, segnando un calo dell’11,9% del residuo secco sul lungo periodo.
“Queste iniziative vanno nella direzione di creare un virtuosismo ecologico e un cambiamento culturale – ha dichiarato il sindaco Luca Allievi –. Credo che l’esempio positivo di Seveso possa rappresentare un motore a livello internazionale e faccia da apripista per altri Comuni”.
“L’Europa ha posto il 2035 come anno di raggiungimento di percentuali di raccolta differenziata che nella città di Seveso sono già una realtà – ha sottolineato Michele Giavini, titolare di Ars Ambiente Srl –. Grazie al progetto Waste4Think abbiamo ottenuto risultati eccellenti, facendo di Seveso un caso studio a livello europeo per la capacità di aver coniugato aspetti economici, elementi di comunicazione e di coinvolgimento sociale e una buona governance politica”.
Numeri ancora più elevati sono stati conseguiti con l’esperimento delle Famiglie Virtuose, che si sono impegnate nella misurazione metodica dei loro rifiuti, pesando i singoli elementi e differenziando gli scarti, con l’obiettivo di perfezionare ulteriormente la raccolta. Il progetto ha interessato 8 nuclei familiari, che hanno raggiunto il 98% di raccolta differenziata: “La curiosità iniziale di conoscere quanto effettivamente producevo, è diventata un’occasione per migliorare la mia raccolta differenziata – ha raccontato Angelo Pagani, residente a Seveso –. In due mesi ho ridotto il volume del sacco blu grazie ad alcuni accorgimenti per separare i rifiuti in modo più corretto e ho coinvolto anche i vicini di casa, dando consigli e indicazioni su come comportarsi per evitare gli sprechi e recuperare materiali importanti”.
I cittadini sono stati accompagnati in un percorso di adozione delle novità legate alla tariffa puntuale anche attraverso attività di affiancamento da parte dell’Ufficio Ecologia del Comune, per far fronte alle difficoltà iniziali, come per esempio il ritiro dei sacchi ai distributori utilizzando la carta regionale dei servizi. “È stata condotta una campagna di comunicazione specifica – ha spiegato Raffaella Mariani, responsabile dell’ufficio – , con punti informativi nei mercati e nelle occasioni sociali, per spiegare il funzionamento del sacco blu con il chip di riconoscimento, quali rifiuti conferire, in che modo migliorare la raccolta differenziata e superare talune difficoltà, per esempio lo smaltimento di rifiuti pesanti come le lettiere degli animali domestici o i pannolini”.
Il confronto e il dialogo con i cittadini hanno consentito anche di sopperire ad alcune criticità o esigenze speciali, con l’introduzione di sacchi di dimensioni ridotte per i piccoli nuclei familiari o le persone che vivono da sole e i sacchi arancioni per il conferimento di rifiuti particolari come pannolini per l’infanzia e assorbenti igienici per anziani e persone allettate.
I pannolini rappresentano uno degli obiettivi di progetto condiviso anche con altri partner europei che hanno condotto campagne analoghe in Grecia, Portogallo e Spagna al fine non solo di migliorare la raccolta differenziata, ma di ridurre la produzione di rifiuti all’origine, promuovendo stili di vita più sostenibili e l’abbandono dei prodotti usa e getta: “I pannolini arrivano a pesare anche per il 10% sul residuo secco indifferenziato di una famiglia con bambini piccoli – ha affermato Simone Paleari, direttore di Agenzia Innova21 per lo Sviluppo Sostenibile –. Abbiamo proposto alle famiglie con neonati kit in prova di pannolini lavabili e abbiamo coinvolto gli asili nido sul territorio, perché scegliere i pannolini lavabili rappresenta un notevole cambio culturale che si traduce certamente in un maggiore sforzo quotidiano a livello pratico, ma anche in un risparmio economico”.
Un aumento della consapevolezza del proprio impatto ecologico e una maggiore sensibilità nei confronti delle pratiche di consumo sono alla base di un profondo cambiamento negli stili di vita individuali. Per facilitare il raggiungimento di questi obiettivi si è puntato anche sul coinvolgimento emotivo dei cittadini attraverso spettacoli teatrali divertenti sul tema riciclo dei rifiuti, attività di educazione ambientale nelle scuole e nei centri estivi con giochi interattivi e l’App scaricabile “Ways2Sort” per sfidarsi su temi ecologici, incontri informativi nei centri diurni per anziani e momenti di socialità come gli eventi “A cena con il rifiuto” organizzati in alcuni condomini e le Ecofeste plastic-free: “Si tratta di serate per imparare a gestire correttamente gli scarti prodotti e a valorizzare i materiali, attraverso un’occasione di condivisione e convivialità che ripeteremo anche quest’estate – racconta Simona Colombo, direttrice di Legambiente Lombardia –. Dopo l’esperienza positiva delle Ecofeste con posate e stoviglie lavabili per eliminare l’usa e getta, quest’anno attiveremo una mappatura di negozi e attività commerciali “leggeri” che utilizzano o propongono per l’acquisto prodotti sfusi, per eliminare gli imballaggi. La mappa sarà diffusa in una App a disposizione dei cittadini perché si crei una rete virtuosa di sostenibilità ambientale”.
Nell’ottica di ridurre involucri e packaging spesso monouso Waste4Think prevede anche la promozione del consumo di acqua del rubinetto: “Grazie alla collaborazione con BrianzAcque – conclude Colombo – stiamo coinvolgendo i ristoratori e i bar perché distribuiscano l’acqua in brocca e nelle scuole verranno distribuite agli studenti borracce termiche che sostituiscano le bottigliette in plastica per approvvigionarsi agli erogatori inizialmente allestiti nelle scuole primarie ”Carlo Collodi” e “Enrico Toti””.