MONZA – Le indagini erano iniziate alcuni anni fa, dopo le prime segnalazioni da parte di Legambiente in merito alla “trasformazione” di quell’area agricola diventata un parcheggio e un deposito di tir. Un’area che via via si è ampliata raggiungendo una superficie di 50mila metri quadrati.
La Procura e la Polizia locale hanno sottoposto a sequestro preventivo l’area adibita a parcheggio di tir in via dell’Offelera, nel quartiere di Sant’Albino. Denunciati per vari reati legati all’inquinamento ambientale e alla materia edilizia padre e figlio alla guida di una società di logistica e di trasporti di Brugherio.
L’operazione è stata illustrata questo pomeriggio in Procura dal procuratore capo Luisa Zanetti e dal pm Cinzia Citterio. All’incontro con i giornalisti erano presenti anche il comandante della Polizia locale di Monza Pietro Curcio e il vicecomandante Francesca Galli.
I residenti era da tempo che avevano denunciato la presenza di un parcheggio sotto casa: quell’area che doveva essere agricola da anni ormai ospitava tir e mezzi pesanti che transitavano dalla mattina alla sera, arrecando disturbo e soprattutto rendendo impossibile aprire in certe ore le finestre visto il polverone e l’odore di gas.
Le piante era state tagliate, il prato diventato uno spazio sterrato. Gli agenti della locale durante il sopralluogo hanno anche trovato impianti idrici, elettrici, impianti di videosorveglianza, impianti fognari, raccolta acque, rifiuti, pneumatic e persino un impianto di rifornimento di gasolio.
Il Comitato di quartiere Sant’Albino si era attivato anche con denunce e una petizione consegnata all’inizio dell’anno in Comune.