BARLASSINA – Un’area di confine e una risorsa per due comunità: quella di Seveso, che la ospita nei suoi confini, e quella di Barlassina che ne è proprietaria. Piermario Galli, all’indomani della sua vittoria elettorale e della conferma nel ruolo di sindaco, indica una delle priorità: l’area ex Allocchio Bacchini.
“Sono consapevole del fatto che la questione non si affronti in due giorni e che, ancora meno, sia da gestire in modo veloce giusto per dire di avere risolto il problema. Mi auguro però che questi cinque anni di amministrazione possano essere quelli giusti per dare una svolta all’area ex Allocchio Bacchini. Ci abbiamo provato anche nei cinque anni appena trascorsi, ma onestamente non ci sono state le condizioni giuste”.
Si tratta di quell’area situata esattamente al confine tra Seveso e Barlassina lungo la Nazionale dei Giovi. Un’area recintata sulla destra, per chi procede verso Barlassina, e un grande campo sulla sinistra. Cosa rende tutto complicato? Prima di tutto il coinvolgimento di due amministrazioni comunali. Perché l’area dell’azienda dismessa ricade interamente nel confine del Comune di Seveso che, di conseguenza, è libero di deciderne la destinazione urbanistica. Il Comune di Seveso, tuttavia, a sua volta da solo non può risolvere la situazione perché tutta l’area è di proprietà della Fondazione Porro di Barlassina. E il sindaco di Barlassina è colui che nomina il consiglio di amministrazione.
Indirettamente, insomma, è quello che decide la sorte dell’area: se il progetto del Comune di Seveso piace, si procede. Se non c’è un’idea comune, invece, tutto può rimanere com’è adesso in attesa di tempi migliori, per fare gli interessi dei barlassinesi.
“La vendita dell’area è prioritaria – commenta Galli – non possiamo convivere a lungo con un’area degradata al confine di quelle dimensioni. Di sicuro vogliamo però capire qual è il progetto. Se l’idea è quella di fare una speculazione edilizia, direi che è perfino inutile sederci al tavolo. Non siamo d’accordo. La prima condizione è che si tratti di un’area destinata a servizi utili anche alla comunità barlassinese. Quali, è ancora tutto da vedere e siamo disposti a parlarne con il Comune di Seveso. E, naturalmente, vogliamo che non diventi tutto cemento. Ovviamente è facile capire che l’eventuale investitore privato deve avere un ritorno economico, ma quello non dev’essere lo scopo prioritario delle amministrazioni comunali. Ai barlassinesi non servono altre case. Speriamo che il Comune di Seveso non voglia puntare solo su questo aspetto”.