Chiedevano 5 mila euro per organizzare matrimoni fittizi o per stipulare falsi contratti di lavoro. In entrambi i casi con un obiettivo ben preciso: permettere a cittadini stranieri di avere un permesso di soggiorno. Con questa accusa sette persone, quattro livornesi e tre napoletani, sono stati arrestati in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno. L’accusa nei loro confronti è quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Oltre a questi arresti, tuttavia, ieri mattina la Polizia di Stato ha dato il via a una serie di perquisizioni domiciliari che hanno riguardato diverse province italiane. Compresa anche la Lombardia con controlli a Bergamo, Lecco e Mantova.
A dare il via all’indagine è stata, nell’ottobre 2018, una segnalazione dell’Inps alla Squadra Mobile di Livorno. Troppi contratti di lavoro considerati sospetti, per la gran parte lavori domestici. Al di là di requisiti mancanti, a colpire i funzionari era stato il fatto che uomini risultavano essere i datori di lavoro di un gran numero di cittadini di origine straniera.