SEREGNO – Si sono offesi per le scelte professionali e per l’atteggiamento del segretario comunale, hanno deciso di non rispondere quando ha fatto l’appello in apertura della seduta consiliare. I consiglieri di minoranza, nella serata di martedì, hanno voluto manifestare così, in modo silenzioso ma pubblico, il loro disappunto.
“All’origine del nostro gesto – spiega Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega – è la scelta del segretario comunale di trasferirsi in Piemonte per svolgere analoga attività nel Comune di Torino. La scelta è più che legittima e non intendiamo certo frenare le ambizioni di nessuno. A noi, però, ha dato molto fastidio scoprire che mentre iniziava il suo incarico qui a Seregno il 15 gennaio stava presentando la domanda per entrare in servizio nel capoluogo piemontese. E a rendere tutto ancora più brutto è avere appreso l’accaduto dai giornali torinesi. Da parte dello stesso segretario o del sindaco Alberto Rossi nemmeno una sillaba”.
“Mario Spoto non ha avuto alcun rispetto per il Consiglio comunale di Seregno e per la città – aggiunge Tiziano Mariani, capogruppo della lista civica “Noi x Seregno” – a noi è perso giusto fare sapere a tutti che non giustifichiamo il suo atteggiamento e che non riconosciamo più la sua figura. Visto che l’appello in Consiglio comunale lo fa il segretario, abbiamo deciso per protesta di non essere presenti in quel momento e di entrare pochi istanti più tardi quando deve semplicemente annotare sul verbale chi è entrato in aula”.
I consiglieri di minoranza, prima dell’inizio della seduta, avevano anche chiesto a Pietro Amati, presidente del Consiglio comunale, di convocare i capigruppo per qualche istante per avere proprio spiegazioni sulla presenza di Spoto: “Per noi – conclude Mariani – può restare a Torino evitando di venire in un Consiglio comunale che ormai non gli appartiene più”.