Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia, ha partecipato ieri a Milano al presidio organizzato di fronte al palazzo del Consiglio regionale dai lavoratori di Mercatone Uno. “Il Governo è intervenuto immediatamente con il ministro Di Maio – afferma Fumagalli – e darà la possibilità ai lavoratori di accedere agli ammortizzatori sociali. Verrà sbloccata subito la cassa integrazione. Il Tribunale di Bologna ha comunicato al Mise (Ministero per lo Sviluppo economico) la disponibilità all’autorizzazione condizionata per approvare il programma di cessione che verrà presentato dai commissari di Mercatone Uno. Questo consentirà di sbloccare gli ammortizzatori sociali in attesa della fase di reindustrializzazione. Non solo: sarà finanziato con 30 milioni di euro in più il fondo per le aziende che non hanno non ricevuto pagamenti in caso di bancarotta fraudolenta, ne beneficeranno anche i fornitori di Mercatone Uno”.
Fumagalli non risparmia critiche: “Sia chiaro che questa è un’eredità lasciata dalla Seconda Repubblica: è l’esempio perfetto dei danni fatti dal Pd quando era al Governo, in particolare da Calenda. I tre commissari nominati hanno solo peggiorato la situazione dell’azienda ed è logico che la Procura di Milano voglia vederci chiaro. In Lombardia è comunque massima l’attenzione a questa crisi aziendale senza precedenti e la stiamo affrontando con grande senso di responsabilità e rabbia: chi ha depenalizzato il falso in bilancio è corresponsabile di questa situazione”.
Sulla questione Mercatone Uno è intervenuto anche Andrea Monti, vice capogruppo della Lega al Pirellone. “Regione Lombardia – afferma Monti – ha voluto convocare le parti sindacali in questa audizione per avere un quadro complessivo della preoccupante situazione legata alla crisi occupazionale dovuta al fallimento di Mercatone Uno, che ha uno dei suoi punti vendita anche in Brianza, a Cesano Maderno, che dava lavoro a 52 dipendenti. Da quanto emerso, le soluzioni prospettate sono essenzialmente due: da una parte l’avvio della Cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali, prospettiva diventata sempre più concreta nelle ultime ore, al fine di mettere in sicurezza in via provvisoria i lavoratori. Dall’altro, come suggerito anche dal Tribunale di Bologna, la ripresa dell’attività in amministrazione controllata”.
“Come Regione Lombardia – conclude il consigliere regionale della Lega – intendiamo vigilare e monitorare l’evolversi della situazione giorno per giorno, in particolare per fare in modo che Ministero dello Sviluppo economico trovi le soluzioni più opportune, conciliando anche percorsi differenti, al fine di tutelare i dipendenti e le loro famiglie”.