DESIO – “Nel 2018 sono state 425 le violazioni per abbandono dei rifiuti sul territorio: 338 accertate da Gelsia Ambiente, 80 dalla Polizia locale e 7 dalle fototrappole”. Lo dichiara l’assessore all’Igiene Urbana, Stefano Bruno Guidotti, che sottolinea l’azione di controllo del territorio che a Desio si sta sempre più intensificando.
“Sono 5 le fototrappole che vengono utilizzate dal corpo di Polizia locale per la prevenzione e repressione delle violazioni amministrative e penali in ambito di abbandono di rifiuti – prosegue l’assessore – a cui si accostano gli 837 accertamenti totali effettuati da Gelsia Ambiente nel 2018, in aumento rispetto ai 694 del 2017. Questi numeri evidenziano che l’azione più efficace nel contrasto dell’abbandono dei rifiuti è l’attività di sorveglianza svolta congiuntamente dagli operatori di Gelsia Ambiente e dalla Polizia locale”.
Ma questa è solo una parte delle attività elaborate a supporto di quelle tradizionali per la repressione del fenomeno, come ad esempio la verifica di prove tra i rifiuti (che consentono l’individuazione dei responsabili delle infrazioni), la presenza di Gev (Guardie Ecologiche Volontarie) che a breve entreranno in servizio, le attività di controllo degli ispettori di Gelsia Ambiente sul conferimento errato nei sacchetti e il lavoro degli agenti di Polizia locale per il contrasto agli abbandoni di grosse quantità di materiale (attività di carrozzeria, paraurti, mobili e altro ancora).
“Dopo varie soluzioni messe in campo per contrastare il fenomeno – spiega Guidotti – è necessario ancora intervenire con sanzioni contro chi abbandona i rifiuti, un malcostume che condiziona la qualità e la quantità della raccolta differenziata, creando forti ripercussioni anche sul decoro urbano”.
Posizionate nelle zone che hanno evidenziato maggiori problematiche su aree pubbliche, nel 2018 le fototrappole erano presenti nell’area industriale/artigianale nei pressi del confine con Varedo e Bovisio, in quella industriale a sud in direzione Muggiò, in via Alfieri, a cascina Bolagnos, in via don Luigi Sturzo e in altri spazi più centrali, dove l’abbandono consisteva prevalentemente in sacchetti di pattume domestico (qui la raccolta è spesso integrata con la ricerca di indizi all’interno dei rifiuti).
“Gli agenti dell’unità operativa di Polizia ambientale del Comune – illustra il vicesindaco Jennifer Moro – hanno eseguito alcuni accertamenti, analizzando le immagini scattate dalle fototrappole posizionate a rotazione in diverse zone della città. Dalle foto è stato possibile risalire agli autori delle incurie, che sono stati puntualmente sanzionati, non solo per non cadere nella reiterazione dell’abbandono, ma anche per frenare fenomeni di emulazione”.
“Questa attività non si fermerà – conclude Moro – anzi, sarà incrementata, attraverso il miglioramento tecnologico degli strumenti a disposizione e con misure/interventi ulteriori a tutela della pulizia e del decoro della città e di quanti, la maggioranza dei cittadini, hanno rispetto delle regole e del bene pubblico”.