SEREGNO – “Prendo atto della scelta della maggioranza, che vuole aumentare le rette a carico delle famiglie quando, al contrario, secondo noi c’erano tutte le condizioni per abbassarle. Magari non in modo duraturo, ma era comunque una boccata d’ossigeno che si poteva anche concedere alle famiglie visto che abbiamo la fortuna di disporre all’improvviso di maggiori risorse”. Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia, non nasconde la sua delusione dopo la bocciatura della risoluzione che ha presentato nell’ultima seduta di Consiglio comunale per utilizzare 200 mila euro a favore delle famiglie che hanno bambini iscritti alle scuole paritarie presenti sul territorio cittadino.
“Il dato storico – spiega Cerqua -, fin da quando ero io assessore, era di 720 mila euro stanziati da parte della municipalità proprio per questo scopo. Importo significativo che permette di andare incontro alle famiglie abbattendo la retta delle scuole materne paritarie. La quota base è di 140 euro: devo riconoscere che per il servizio offerto è decisamente competitiva, ma è comunque ben maggiore rispetto a quelle che vengono richieste nelle scuole d’infanzia pubbliche. In questo caso le famiglie spendono da 0 a 80 euro in funzione dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente)”.
Quest’anno, tuttavia, il Comune ha potuto beneficiare di una nuova situazione: “Sono arrivati 200 mila euro – spiega l’esponente di Forza Italia – grazie a un fondo nazionale istituito con il decreto legislativo 65/2017 Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni. Per me non c’era occasione migliore per aggiungerli ai solidi 720 mila euro e abbattere ancora di più la retta. La maggioranza, invece, dovendo utilizzare i 200 mila euro per questo scopo, ha deciso di togliere pari importo dai soliti 720 mila”.
“La convenzione con le materne paritarie – ha spiegato Federica Perelli, assessore all’Istruzione – è ferma da diversi anni. Stiamo lavorando per arrivare a sottoscriverne una nuova con l’idea di autorizzare le scuole ad aumentare le rette in funzione delle loro necessità. Le risorse aggiuntive, quei 200 mila euro, saranno comunque utilizzate per questa finalità e per sostenere l’attività educativa”.
Per Cerqua un’occasione persa e una grande ingiustizia: “Ricordo che nel territorio comunale di Seregno l’offerta scolastica per le scuole dell’infanzia paritarie (R.G. Mariani Sant’Ambrogio, Maria Immacolata, S. Carlo, Ottavio Cabiati, Ottolina-Silva, Fondazione De Nova-Archinti, San Giuseppe –Istituto Candia – Ronzoni-Silva) è circa di 800 alunni, il doppio di quelli delle scuole dell’infanzia Andersen, Nobili, Rodari che si fermano a 400 posti. Amministrando la città bisogna tener conto di questi numeri. La politica per la famiglia passa anche da queste cose”.